Esplodono in settembre 2012 le richieste di mobilità

Lavoro
In agosto
è stabile il tasso di disoccupazione (15-64 anni) sia nell’Area Euro che inItalia (vedi Tabella 2 – indicatori del Mercato del Lavoro); invariata anche la scomposizione per genere. Cala leggermente la disoccupazione giovanile nell’Area Euro (dal 22,9 a 22,8), un po’ meglio in Italia dove passa dal 35,0 di luglio al 34,5 di agosto, valore che resta comunque altissimo.

 

Il tasso di occupazione arretra al 56,9 (-0,2) rispetto al mese precedente; preoccupante perché il dato italiano era già mediamente inferiore di 6,5 punti rispetto al dato europeo, di -12,3 per l’occupazione femminile e ancora peggio per quel che riguarda l’occupazione giovanile (-13,2).

Ancora in crescita a settembre le richieste di CIG in Lombardia (vedi Tabella 3 – utilizzo degli ammortizzatori sociali e grafici successivi); rispetto allo stesso mese del 2011 (+3,1%); in particolare nei primi nove mesi del 2012 sono aumentate del 55% le richieste di CIGO, diminuite del 29% le richieste di CIGS, aumentate del 17,5% quelle “in deroga”.

Il grafico 3.1 mostra l’incidenza delle ore richieste di CIGO e CIGS per ogni mille ore lavorate nell’industria (compresa l’edilizia) e nei servizi. Il dato ISTAT è disponibile dal quarto trimestre 2009; mostra chiaramente nel periodo osservato l’andamento stabile dei servizi e la curva dapprima decrescente e poi rapidamente crescente dell’industria, tornata a valori simili a quelli di inizio 2011.

Il grafico 3.2 mostra l’andamento delle richieste di CIG per tipologia ed evidenzia l’andamento altalenante della CIGO, il tutto a stock complessivo che si pone su quantità leggermente superiori a quelle di gennaio-settembre 2011 (+5,6%); le quantità richieste restano ancora notevolmente inferiori per la CIGS (-29,1%) ma notevolmente superiori per la CIGO (+55%) e per la CIGD (+17,5%). La CIGO continua ad essere di gran lunga la componente numericamente più rilevante, mantenendo il primato conquistato nel 2012 a scapito della CIGS che lo aveva detenuto per tutto il 2011.

Il grafico 3.3 analizza le ore complessive di CIG per anno di richiesta e mostra chiaramente l’andamento in crescita del 2009 e quello in decrescita del 2010; i dodici mesi del 2011, pur se in crescita nel primo trimestre, si pongono poi nettamente sotto gli equivalenti mesi del 2010 e da maggio anche al disotto del dato del corrispondente mese 2009; a fine 2011 la tendenza è però al rialzo e il dato di dicembre 2011 è inferiore a quello del dicembre 2010 di solo –3,3%; da maggio 2012, poi, torna la tendenza al rialzo in tutti i mesi del 2012.

A settembre 2012 rispetto al 2011 il peso dell’industria nel totale delle richieste di CIG resta seppur di poco inferiore ai tre quarti delle ore richieste (74%, vedi grafico 3.4); stabile anche il peso dell’edilizia al 7,2%; ancorasuperiore all’anno precedente il peso dell’artigianato, al 9,1% rispetto al 7,1% del 2011 e superiore anche il commercio al 10,4% rispetto al 8,9% precedente.

Analizzando i dati INPS per settori (vedi grafico 3,5) continua la ovvia predominanza del metalmeccanico, in leggera salita rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e comunque con valori lontanissimi dal picco di marzo 2010 (7,1 milioni di ore contro le 22,5 del marzo 2010); in salita il legno (750.000 ore), stabile la chimica (1,5 milioni) rispetto all’anno precedente, stabili o in discesa tutti gli altri settori, dove brilla il commercio che scende da 1,8 a 1,3 milioni di ore.

Nel comparto artigiano il dato complessivo di settembre (1,28 milioni) è praticamente uguale alle richieste di settembre 2011 (1,24 milione di ore).

A livello territoriale (vedi grafico 3.6) in discesa su settembre 2011 Brescia(-2,4%) e Milano (-33,7%); in forte crescita, rilevante per l’alto numero di ore richieste, Varese (+44,7%), Lecco (+21,8%), Como (+20,3%).

Il tiraggio a dicembre 2011 è sceso al 57,8% delle ore richieste per la CIGO mentre per la CIGS e la deroga è al 48,2%; i dati del 2012 (giugno) mostrano un andamento simile a quello del 2010 e 2011 con la CIGO al 44,9% e le altre due casse al 42,8%.

Mobilità

 

Le richieste di mobilità in Lombardia (vedi grafico 3.7) esplodono a settembre 2012 arrivando a 8.065 in totale, di cui 2.301 ex legge 223 (quelle che godono di un’integrazione economica) e ben 5.764 ex legge 236; si tenga sempre presente il disallineamento temporale di uno/due mesi tra le effettive uscite dalle aziende e il recepimento delle liste da parte della commissione regionale (che in agosto non si riunisce).

Le richieste nei primi nove mesi del 2012 sono aumentate del +19% rispetto al medesimo periodo 2011 (era il 17% a luglio): in aumento del +3% le ex L. 223 e ben del +26% le richieste ex L. 236.

La stima che le richieste di mobilità della Lombardia rappresentassero circa il 15% del totale andrà verificata con i dati di INPS dei prossimi mesi.

Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono pressoché stabili in agosto al +1,6% tendenziale mentre l’inflazione resta alta al +3,2% e il “carrello della spesa” è sempre più pesante con il balzo al +4,7%; nel 2010 le retribuzioni erano cresciute del +1,7% ma con un tasso di inflazione del +1,9%! Se si raffronta l’indice IPCA dell’area euro (+2,7%) con quello italiano (+3,4%) si capisce facilmente che qualcosa non torna nei nostri prezzi.

Per quanto riguarda il lavoro interinale si può notare che anche in questo segmento la crisi ha cominciato a mostrare il suo impatto. Per fortuna nel report di settembre di Ebitemp riferito all’analisi dei dati di luglio 2012 si può notare che il trend decrescente sembra essersi arrestato; crescono, infatti, sia il numero stimato dei lavoratori, sia le ore lavorate nel mese.