Andamento dell’economia – 3 febbraio 2012

Segnali negativi dagli indicatori economici.

Qui parliamo di indicatori economici, osservando gli andamenti tendenziali di diversi indici per cercare di avere un quadro il più possibile realistico dell’economia nel suo complesso; il quadro che emerge non è purtroppo positivo, anche se sembra mostrare una certa staticità dopo il peggioramento dei mesi scorsi. Questa tendenza sembra confermata dai dati presentati in UNIONCAMERE Lombardia lo scorso 31 gennaio: per quanto la Lombardia goda ancora di una situazione relativamente migliore rispetto al resto d’Italia (grazie al forte contributo dell’estero) due trimestri consecutivi con gli indicatori di crescita sotto lo zero, per quanto di poco, ci fanno entrare tecnicamente in recessione.

Vi ricordo ancora che tutti gli indici qui citati li potete trovare in forma tabellare o di grafico nel solito reportindicatori di sintesi aggiornato periodicamente sul nostro sito.

Industria: continua la leggera discesa dei prezzi industriali, che erano stati trascinati verso l’alto dagli aumenti delle materie prime nei mesi scorsi, nell’Area Euro (+4,3% in dicembre dopo il +5,3% di novembre) mentre in Italia in dicembre si confermano in discesa al +3,8% dopo il +4,2% di novembre; frena la forte caduta dellaproduzione industriale in Italia (stabile al -4,1% in novembre e dicembre) e anche nell’Area Euro il valore passa in territorio negativo (-0,3% a dicembre); non accadeva dal dicembre 2009! A novembre in Italia restano in territorio negativo gli ordinativi, passati dal -3,8% di ottobre al -0,7% di novembre, calo dovuto soprattutto al mercato estero (-1,1%); nell’Area Euro a novembre per la prima volta compare il segno negativo(-2,7%); ilfatturato diminuisce anch’esso dal +1,1% al +0,2%, salvato dall’andamento della quota estera che risale dal +2,9% di ottobre al +4,8%.

Stabile l’export verso i paesi extra-UE (dal +11,3% di novembre al +11,2% di dicembre); negativo l’import dai paesi extra-UE (dal +3,9% di novembre al -12,4% di dicembre) a segnalare una minor richiesta di forniture dovuta al rallentamento della produzione.

Ancora male il commercio al dettaglio che, sia in Italia che nella zona Euro, continua ad avere un andamento negativo (-1,8% e -1,5% rispettivamente); in Italia ha valori negativi dal novembre 2010.

Il cambio euro/dollaro, che era giunto a toccare 1,4882 lo scorso 4 maggio, ondeggia ormai attorno a quota 1,30.

In risalita il prezzo del petrolio, salito da 79,20$ al barile del 30 settembre agli attuali 98,46 $ (31/01/2012), restando praticamente stabile su valori vicini ai 100$ per barile.

Riprende la corsa del prezzo dell’oro, che dopo aver raggiunto quota 1.900$ l’oncia ai primi di settembre (era comunque poco sopra i 500$ cinque anni fa!) si attesta ormai stabilmente su quota 1.750$.

L’Euribor a tre mesi (è il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali e che viene preso come riferimento per i mutui a tasso variabile) è tornato a scendere dopo un lungo periodo di stabilità, attestandosi al 31 gennaio sul valore di 1,125%.

A gennaio continuano a restare su valori molto bassi pressoché tutti gli indici di fiducia sia a livello europeo che italiano, in particolare l’ESI di Eurostat risale in gennaio per la zona Euro a 92,8 mentre per l’Italia l’indice scende ancora fino a quota 84,3; l’unico indice italiano in leggera ripresa è quello delle costruzioni (82,2); stabile la fiducia dei consumatori (91,6), anche se il valore resta molto basso, lontanissimo dai livelli del 2009!

Particolarmente grave è il perdurare in territorio negativo (-0,14) ormai da quattro mesi dell’indicatore €-coin.

L’inflazione in gennaio è stabile nell’Area Euro (+2,7%) e a Milano (+3,3%), in discesa in Italia (+3,2%), dove però il paniere dei beni più acquistati è ormai stabile al +4,1%.

L’indice IPCA medio degli ultimi 12 mesi, ricalcolato al netto degli energetici, che a ottobre era già salito al +2,0% a dicembre ha toccato quota+2,2%, non superando quindi la stima prevista per il 2011 (+2,3%).

Mercato del lavoro: continua l’andamento altalenante delle richieste di mobilità in Lombardia (7.420 domande in gennaio), aumentate del +20% rispetto al gennaio 2011; in particolare, sono in aumento le mobilità ex L. 236 (+23%).

Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti a dicembre sono ferme al +1,4%: un anno fa erano al +1,7% ma con un tasso di inflazione del +1,9%!