La ripresa è un via col lento

Lombardia: presentata da Unioncamere Lombardia l’analisi congiunturale su industria e artigianato nel secondo trimestre 2015; dati positivi e in crescita per l’industria, sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al 2014; mostra qualche segnale di ripresa anche il settore artigiano.
Inflazione stabile, con il dato europeo che in luglio resta attestato al +0,2% come in Italia; positivo e stabile anche a Milano(+0,6%) dove l’indice dei prezzi recupera qualche decimale in più; il “carrello della spesa” segnala la scarsa propensione all’acquisto anche dei beni più necessari (non ci sono soldi?) scendendo in territorio negativo sia in Italia (-0,1%) sia a Milano (-0,2%), sospinto dal massiccio calo dei prezzi degli “alimentari”.
Non bene il mercato del lavoro con il tasso di occupazione che cala a giugno al 55,8% e il tasso di disoccupazione che sale a 12,7% da 12,5% del mese precedente. Malissimo la disoccupazione giovanile, balzata al 44,2%, un segnale positivo arriva dal lavoro interinale cresciuto nell’ultimo anno del 15% come numero di lavoratori impiegati e del 20% come ore retribuite.
INPS, CIG: rispetto al 2014 cala ancora il totale delle ore richieste e non solo perché mancano tante ore di “CIG in deroga” (appena rifinanziata!). Nel mese di giugno il numero di ore di CIG complessivamente autorizzate in Italiaè stato pari a 68 milioni, in calo del -3,3% rispetto allo stesso mese del 2014 e in crescita del +3,8% rispetto al mese precedente. In Lombardia il numero di ore di CIG complessivamente autorizzate è stato pari a 11,5 milioni,in calo del -18,8% rispetto al mese precedente e in calodel -41,4% rispetto allo stesso mese del 2014. In particolare rispetto al giugno 2014 le richieste di ore di CIG ordinaria sono calate del -50,9%, quelle di straordinaria sono calate del -19,6% mentre la “deroga” (finalmente rifinanziata) è calata del -48,2% (giugno 2014 richieste 5.683.389 ore, giugno 2015 richieste 2.943.724 ore).
I segnali che possiamo cogliere sono, dunque, ancora contrastanti, anche se pare di percepire un maggior numero di elementi positivi. I fattori internazionali di crisi, però, sono ancora tutti lì: crisi greca, medio oriente e Ucraina, prezzo del greggio e delle materie prime in calo tanto per citare i maggior.
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