Il Bilancio di Genere nella negoziazione sociale: intervento della segretaria regionale Clara Lazzarini

Il 12 novembre, a Milano, si è svolto un convegno unitario dal titolo “Il Bilancio di Genere nella negoziazione sociale”, organizzato dai coordinamenti Donne Regionali, in collaborazione con il Comune di Milano. Nel corso dei lavori è intervenuta Clara Lazzarini, segretaria regionale della Uil Milano Lombardia, che ha incentrato il suo intervento proprio sul bilancio di genere. Nei periodi di crisi, i gruppi che soffrono di più i tagli di spesa sono le famiglie monoparentali e i pensionati che vivono soli; in entrambi i casi si tratta in maggioranza di donne che subiscono una riduzione di servizi pubblici stimata nel 18.5% se capifamiglia, nel 12% se pensionate. In generale, le donne single vedono una riduzione dei servizi maggiore del 60% rispetto agli uomini single.

<<Il bilancio di genere non è un lusso, non è una lettura di parte, ma uno strumento di valutazione delle politiche pubbliche che rende più trasparente ed equa la ripartizione delle spese: efficiente quando si parla di analisi della spesa in ristrettezze di fondi ed efficace nel soddisfare le esigenze dei cittadini>> ha sottolineato Lazzarini. In Europa, diversi Paesi hanno introdotto la prospettiva di genere nei loro bilanci, in Italia siamo in ritardo. Solo nel 2016 il Bilancio di Genere è stato incluso nella riforma della struttura del bilancio dello Stato. Tuttavia, a partire dal 2002 c’è stata una sua progressiva diffusione a livello locale nei Comuni e nelle Province, arrivando a contare oggi oltre 60 esperienze. Il tema riguarda da vicino anche le pensioni.

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Secondo l’analisi fatta dei trattamenti previdenziali infatti, la prevalenza numerica nei pensionati è delle donne, ma gli importi  da esse percepiti sono mediamente più bassi. Le pensionate sono il 53% ma gli importi da esse percepiti sono il 44% del totale. A Milano, per fare un esempio, tra gli ultrasettantenni 73mila sono donne e 49mila sono uomini, tra gli ultraottantenni 39000 sono donne e 17000 sono uomini. <<Il Bilancio di Genere significa trasparenza, maggiore equità – ha proseguito la segretaria regionale – certo ci sono difficoltà culturali e tecniche; non è un bilancio pubblico per donne separato da quello degli uomini. Significa attuare un bilancio orientato alle persone per arrivare all’uguaglianza di genere>>.