Stati generali Green Economy 2016
STATI GENERALI Green Economy 2016
ECOMONDO DI RIMINI
La Green Economy italiana ha un andamento prevalentemente positivo
Il Dipartimento della Green Economy della UIL Milano Lombardia, (Daniele Bailo e Mauro Broi), ha vissuto due giorni di incontri e dibattiti, ideati e realizzati dagli Stati Generali sulle problematiche ambientali ed in particolare su Green Economy ed Economia circolare.
Un appuntamento annuale importante che si svolge a Rimini in una cornice strategica, quella di ECOMONDO, una delle vetrine più significative per aziende e operatori dell’industria verde e per le soluzioni tecnologiche più avanzate, in diversi settori, industria, servizi, agricoltura, energia, rifiuti, trasporti ed altri che hanno in comune l’obbiettivo dello sviluppo sostenibile, la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali. Presenti: Rappresentanti del Governo italiano e del Parlamento europeo, oltre ad esperti e personalità, italiane ed internazionali, specialisti sulle tematiche strategiche della Green Economy.
La relazione di Edo Ronchi (Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile) ha espresso , tra l’altro, la posizione della Green Economy italiana rispetto a quella degli altri grandi Paesi europei ( Germania, Regno Unito, Francia e Spagna). Uno studio interessante che mette in risalto i passi avanti compiuti dal nostro Paese nel contesto della Green economy e come non sempre il lavoro fatto e gli obbiettivi raggiunti vengano percepiti o conosciuti dall’opinione pubblica italiana e ancora meno da quella europea.
Per definire il posizionamento del nostro Paese rispetto agli altri e alla media europea, sono stati utilizzati sedici indicatori chiave per otto tematiche strategiche: efficienza energetica; emissioni di gas serra; fonti energetiche rinnovabili; riciclo dei rifiuti e produttività delle risorse; ecoinnovazione; agricoltura biologica e prodotti agroalimentari di qualità certificata; consumo di suolo e siti naturali protetti europei ; emissioni di gas serra nei trasporti e peso del rapporto su gomma.
Vediamo in estrema sintesi come è andata e che ti tipo di classifica ne viene fuori tra i cinque più grandi Paesi europei:
EMISSIONI GAS SERRA : Tra il 1990 e il 2014 abbiamo ridotto le emissioni di circa il 20%, raggiungendo in anticipo l’obbiettivo 2020. Il risultato ci colloca al 3° posto, dopo Regno unito(34%) Germania(28%), prima di Francia e Spagna. La riduzione media europea è stata di -24%. Nel 2015 la posizione dell’Italia è peggiorata con un incremento delle emissioni pari al 3,5%.
RINNOVABILI: Per quanto riguarda il consumo finale lordo, soddisfatto con fonti energetiche rinnovabili, nel 2014 siamo al 1° posto col 17,1% (dati Eurostat) a seguire Spagna (16,2%), Francia (14,3%), Germania (13,8%), Regno Unito (7%). La media europea è stata del 16%. Nel 2014 i nuovi investimenti in fonti energetiche rinnovabili in Italia ci vedono scendere al 4° posto dopo Germania Francia e Regno Unito.
ECONOMIA CIRCOLARE: Nel riciclo dei rifiuti urbani col 42% , (dati 2014)ci collochiamo al 3° posto, dietro la Germania (oltre il 60%), e di poco dietro il Regno Unito. Siamo primi nel riciclo dei rifiuti speciali (76%) dei rifiuti prodotti. Germania (69%), Francia(61%),Spagna( 52%), Regno Unito(49%).
ECOINNOVAZIONE: L’Osservatorio Europeo per definire l’indice di valutazione, utilizza dei parametri che riguardano: Investimenti, ricercatori, imprese che attuano innovazione, brevetti, pubblicazioni e i benefici ambientali, socio economici in termini di occupazione, esportazioni e fatturato, con dati 2015. Il nostro Paese è al di sopra della media europea, ma si trova al 3° posto, dietro Germania e Francia e in pratica quasi alla pari con Regno Unito e Spagna che seguono.
AGRICOLTURA: Siamo al 2° posto, per ettari coltivati con criteri Biologici (1,4 milioni), pari al 11,2% della superfice agricola utilizzata. Dopo la spagna (1,7 milioni), prima di Francia (1,1 milioni), Germania (1 milione), Regno Unito(0,55 milioni). Siamo al 1° posto in Europa per prodotti agroalimentari certificati per qualità e tracciabilità. Seguono: Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.
TRASPORTI: L’Italia è al 1° posto per le minori emissioni pro capite di CO2 nel settore dei trasporti con 1,72 tonnellate. Seguono: Spagna (1,77),Regno Unito(1,78), Germania(1,91), Francia (1,99) anno 2015.
Per quanto riguarda il traffico merci terrestre siamo al 3° posto, con5,88 tonnellate/Km viaggiato su strada. Dopo Germania (2,28 t/Km)Francia (4,86 t/Km), davanti a Regno Unito (6,20 t/Km), Spagna (13,60 t/Km).
EFFICIENZA ENERGETICA: Viene misurata in tonnellate equivalenti di petrolio(tep) per ogni milione di euro di PIL. Siamo secondi, dietro il Regno Unito (dati 2014). Facciamo meglio della media Europea.
TERRITORIO E CAPITALE NATURALE: Per quanto riguarda il consumo del suolo, siamo al 4° posto (7%), precediamo la Germania(7,2%)e siamo sotto la media europea (4,3%). Al 1°posto la spagna(3,5%), seguita da Francia(5,2%) e Regno Unito (6%).
Scusandoci per l’estrema sintesi (avremmo modo di riprendere e approfondire in maniera più ampia i dati e gli indicatori trattati), possiamo fare le seguenti considerazioni:
L’Italia ha una situazione, tutto sommato soddisfacente, anche se alcuni campanelli d’allarme vanno tenuti in estrema considerazione e il lavoro da fare e ancora tanto.
Risultiamo comunque essere migliori della media europea per 9 indicatori. Per 3 indicatori siamo nella media, mentre per 4 indicatori siamo sotto la media europea.
Quindi il giudizio sulla Green economy Italiana per le tematiche strategiche, ha un buon posizionamento e quindi un andamento prevalentemente positivo.
Dipartimento Green Economy
Mauro Broi – Daniele Bailo