Corona Virus. Sulle RSA milanesi, Regione e Comune facciano chiarezza

CGIL, CISL e UIL, insistono sulla mancanza di presidi e indicazioni precise su come affrontare l’emergenza Corona Virus da parte del personale delle RSA

 

CGIL CISL e UIL scrivono al sindaco Sala e al Presidente Fontana. Vogliono sia fatta chiarezza in merito alla situazioni delle RSA del milanese e in particolare sulla vicenda balzata agli onori delle cronache di questi giorni e che vede coinvolto il Pio Albergo Trivulzio.

foto ipp-giorgio rossi- milano 16 03 2020- emergenza coronavirus- fiera milano city portello ospedale padiglione 2 dove sorgerà il futuro centro per i pazienti- conferenza stampa con assessore giulio gallera

Si tratta, infatti di una vicenda che pare mostrare una gestione superficiale e spesso sconsiderata dell’emergenza sanitaria che il sindacato aveva già denunciato. Gestione sulla quale ha aperto una indagine la magistratura.

<<Ad oltre un mese dall’inizio della pandemia – sottolineano CGIL, CISL e UIL milanesicrediamo sia giunto il momento di una riflessione. Non è nostra intenzione stabilire colpe. Non è nostro compito. È compito delle Istituzioni verificare se vi sono stati comportamenti dei vertici aziendali non corretti e adottare le opportune sanzioni ed è compito della Magistratura verificare se questi comportamenti non corretti siano sfociati in reati>>.

Da parte dei sindacati si richiede l’avvio di una riflessione su ciò che non ha funzionato, su ciò che è necessario fare nell’immediato e su ciò che sarà necessario fare nel futuro perché tutto questo non debba più accadere.

<<Le RSA – precisano le OOSSnon avevano protocolli adeguati per affrontare questa emergenza, ed è venuta a mancare l’indicazione di come mettere in sicurezza queste strutture ed i pazienti al loro interno, persone fragili e le più esposte al rischio del contagio. Vanno distribuiti i DPI a tutto il personale perché possa operare in sicurezza. Va immediatamente fatto il tampone a tutti gli ospiti ed a tutto il personale, mettendo in quarantena il personale positivo e separando gli ospiti che hanno contratto l’infezione da quelli che non l’hanno contratta. Non sono più tollerabili rinvii>>.

Ma viene precisato che tutto questo non basta. Sarebbe necessario dotare tutte le RSA di personale specialistico, di attrezzature e di farmaci specifici al fine di poter curare nella struttura i malati meno gravi, trasportando quelli più gravi nelle strutture dedicate, perché tutti hanno diritto alle migliori cure.

<<In altri termini – proseguono i sindacatibisogna agire nella direzione contraria a quanto stabilito nella delibera con cui si chiedeva alle RSA di accogliere i pazienti Covid positivi e pazienti negativi in dimissione dagli ospedali. E per i pazienti ricoverati non dimentichiamo che sarebbe opportuno prevedere una forma strutturata di contatto video tra gli ospiti e i loro familiari, al fine di alleviare l’ansia da distacco prolungato che molti di loro stanno vivendo>>.

CGIL, CISL e UIL sostengono che sia necessario varare immediatamente un piano straordinario e urgente di assunzioni, coordinate a livello metropolitano, perché oggi molte realtà sono in carenza di personale.

<<Da molto tempo – concludono le rappresentanze sindacali – chiediamo di investire sulla sanità territoriale che riteniamo essere il tallone dAchille del sistema sanitario regionale. Siamo convinti che un reale rafforzamento della sanità territoriale possa contribuire in modo determinante alla cura e presa in carico dei bisogni sanitari per affrontare la crisi sanitaria che stiamo attraversando. Del resto lesperienza delle regioni confinanti stanno dimostrando quanto sia vero. Riteniamo che questo processo non sia più rinviabile e che debbano essere investite risorse economiche, strumentali e di personale affinché questo cambiamento diventi tangibile e percepibile dalla popolazione, in particolare dalla parte più fragile>>