Città Metropolitana: aspettative, obiettivi e percezione

Con l’elezione del Consiglio della Città Metropolitana e la nomina del Vice Sindaco, Arianna Censi si inizia il mandato che dovrebbe portare, questo è il nostro auspicio, ad una definizione più compiuta del nuovo Ente, sia per quanto concerne competenze, funzioni e risorse (oggi chiaramente insufficienti), che per l’elezione diretta del Sindaco Metropolitano.

Lo Statuto della Città Metropolitana prevede infatti l’elezione diretta e ammette la fase transitoria in attesa di una serie di adempimenti, primo fra tutti dotare di autonomia amministrativa i Municipi, al pari dei Comuni del territorio.

Certo, risulta comunque difficilmente comprensibile il fatto che, ad oggi, le 10+4 Città Metropolitane previste dalla cd Legge Delrio possano avere sistemi elettorali diversi tra di loro, determinate dai propri statuti, si può parlare di nuova Istituzione solo se basata su regole uguali e rispondenti ai dettami democratici.

Al nuovo Sindaco è richiesto, da subito, un cambio culturale, un approccio inclusivo che porti a ragionare con una visione d’insieme per tutto il territorio della Città Metropolitana che comprende 134 Comuni, soprattutto in tema di trasporti, programmazione territoriale, reti infrastrutturali.

Rivedere le logiche di sviluppo della Città Metropolitana sentendosi parte di un grande territorio, certamente eterogeneo, ma con delle grandi potenzialità e specificità che devono essere valorizzate, una programmazione inclusiva che veda Milano al servizio del territorio metropolitano e viceversa e che non porti mai a ragionare in una logica del “noi” e del “loro”.

La UIL Milano Lombardia ha realizzato un sondaggio tra i propri quadri sulle aspettative, gli obiettivi e la percezione della Città metropolitana da cui si evince che i principali temi strategici individuati sono l’occupazione e lo sviluppo economico, il trasporto pubblico locale e le infrastrutture in un territorio che ha come punti di forza il commercio, i servizi e la moda. Tra i maggiori problemi sono stati individuati il costo della vita, l’inquinamento e la disoccupazione.

Non si tratta evidentemente di un campione rappresentativo di tutti i settori della popolazione ma di uno spaccato che può contribuire a definire un quadro più completo delle esigenze dei cittadini e dei lavoratori.

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I quesiti prevedevano la possibilità di risposta multipla (max 3)

Il 62,3% del campione ha individuato in Occupazione e Sviluppo Economico la più importante leva strategica per lo sviluppo del territorio metropolitano, seguito da Trasporto Pubblico locale (43,4%) e Infrastrutture (39,2%), considerando come punti di forza tra i settori economici  Commercio (48,6%), Servizi (48,3%) e Moda (40%).

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Una Città Metropolitana che si distingue per le proprie Infrastrutture e Servizi per la Mobilità (52,4%), Servizi Sanitari (45%) e Offerta Formativa di Scuole e Università (42,4%) ma, nel contempo, sconta grossi problemi nel Costo della Vita (55,3%), Inquinamento (44,1%) e Disoccupazione (43,8%).

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Una Città, un’Area riconosciuta dal nostro campione come portatrice di valori importanti quali Innovazione e Sviluppo Tecnologico (45,2%), Formazione Universitaria di Qualità (42,9%), Dimensione Internazionale (43,3%).

La nuova Città Metropolitana non è ancora entrata nel comune sentire dei cittadini, solo il 44,6% degli intervistati si sente cittadino metropolitano e solo il 42,9% ne conosce perfettamente i confini.

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Riforme calate dall’alto possono contenere dei valori positivi ma  devono trovare la condivisione ed il senso di appartenenza della maggioranza della popolazione per poter aver successo, oltre ad un equilibrio percorribile tra Istituzioni coinvolte, altrimenti rischiano di diventare un nuovo carrozzone , un Ente costretto a muoversi in grosse difficoltà  tra incertezze procedurali, sovrapposizione di ruoli e competenze e carenze di risorse.

Il Paese questo non se lo può permettere, serve un salto di qualità per portare a regime e far funzionare il nuovo assetto istituzionale.