3° Rapporto UIL Lombardia Cassa Integrazione
3° RAPPORTO UIL LOMBARDIA – CASSA INTEGRAZIONE NELLE PROVINCE LOMBARDE
GENNAIO/SETTEMBRE 2025 VS 2024
Salvatore Monteduro: “CIG in crescita e più straordinaria nell’industria. Oltre 48mila persone coinvolte: servono presidi territoriali stabili”
Nei primi nove mesi del 2025 le ore di cassa integrazione in Lombardia salgono a 72.265.438 (+6,8% sul 2024). È la CIG straordinaria a imprimere la spinta (+26,2%), segnalando riorganizzazioni e crisi non transitorie soprattutto nell’industria. Milano resta stabile nel totale (circa 11,7 milioni di ore, ≈ 0%), ma con un mix meno favorevole: CIGS in aumento e CIGO in lieve calo.
Sono 47.232 i lavoratori mediamente coinvolti in CIG in Lombardia; a questi si aggiungono 1.154 lavoratori coperti dai Fondi di solidarietà: oltre 48.300 persone in tutto. All’interno della CIG, la CIGS riguarda 13.586 lavoratori: è la platea più esposta al rischio di espulsione dal mercato del lavoro.
<<Il segnale è chiaro -evidenzia Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia – cresce la CIG straordinaria nell’industria e crescono le preoccupazioni per la tenuta dell’occupazione. Non parliamo solo di oscillazioni congiunturali ma di riorganizzazioni e crisi che coinvolgono 13.586 lavoratrici e lavoratori. A Milano il totale non aumenta, ma il mix peggiora: più CIGS e meno CIGO. È un campanello d’allarme che non va ignorato. In Lombardia oltre 48mila persone sono state coinvolte fra CIG e Fondi. Bisogna intercettare prima i casi a rischio, prenderli in carico sui territori ed evitare ricadute occupazionali: ricollocazione, riqualificazione e sostegno al reddito devono marciare insieme. C’è un’incognita in più: gli effetti della guerra sui dazi e sulle catene di fornitura non sono ancora dentro questi numeri. Le filiere orientate alle esportazioni vanno monitorate con particolare attenzione. Chiediamo di attivare e rafforzare i partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali: tavoli stabili con istituzioni, sistema camerale, formazione. Sono lo strumento operativo per gestire le crisi, proteggere l’occupazione e sostenere le filiere ad alta innovazione>>
Davanti a questi numeri la UIL Lombardia insiste con la realizzazione di tavoli territoriali puntanto su ricollocazione e riqualificazione del personale.
“Monitoraggio continuo e capillare delle singole situazioni, tavoli territoriali subito, e un impegno netto su ricollocazione e riqualificazione. Solo così che si evitano ricadute occupazionali – conclude Salvatore Monteduro – . La CIG è essenziale, ma non può diventare strutturale: serve una regia proattiva che tenga insieme monitoraggio, transizioni e tenuta dei redditi.” – Salvatore Monteduro – I dati arrivano prima degli eventuali effetti della guerra sui dazi e di nuove tensioni nelle catene di fornitura. Le filiere orientate alle esportazioni vanno presidiate con strumenti rapidi sui territori. Per affrontare in modo efficace i casi provinciali e costruire soluzioni condivise, va dato impulso ai partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali: sono la leva operativa per gestire le crisi, facilitare transizioni e upskilling e sostenere le filiere ad alta innovazione.”


