Sicurezza sul lavoro: la politica trova spazio per sanzionare i rave, ma si dimentica dei morti sul lavoro

Enrico Vizza: “Sulle morti lo abbiamo detto e ripetuto: non sono incidenti ma omicidi sul lavoro”

Milano 02 novembre 2022. I recenti provvedimenti del governo in materia di ordine pubblico e sicurezza, leggasi legge contro i rave party, pur avendo una loro logica, lasciano perplessi Uil Milano Lombardia che attraverso le parole del Segretario Generale Enrico Vizza intende ricordare alla politica l’urgenza di ben altre questioni che riguardano davvero la sicurezza delle persone. E del paese visto che dai lavoratori dipende l’economia e una serie di costi che lo Stato si assume.

<<Se si guardano i recenti dati Inail– sottolinea il segretario generale UIL Milano Lombardia Enrico Vizza – la Lombardia fa registrare 133 morti in 9 mesi e 2394 denunce di malattie professionali . Davanti a questi numeri e osservando il dibattito politico in corso come Uil non possiamo non intervenire. E lo facciamo per ricordare che questa battaglia va combattuta e vinta. E’ stata fatta una campagna elettorale dove si diceva che il primo provvedimento da fare era relativo al gas e al prezzo delle bollette. Ci troviamo invece di fronte a una proposta per portare l’uso del contante a 10 mila euro e nel giro di una giornata ad un provvedimento peraltro un po’ confuso di contrasto ai rave party>>.

Vizza rilancia e sottolinea come si debba pensare ai lavoratori. <<Non voglio entrare nel merito anche perché laddove ci sono questioni di ordine pubblico sono sempre convinto che si debba intervenire per mettere in sicurezza le persone e quindi ogni violazione deve essere sanzionata. Ma trovare in 24 ore il modello per contrastare i rave o raduni di 50 persone e non riuscire a dedicare un momento per parlare di morti sul lavoro da parte del governo quando sono anni che stiamo assistendo a questi omicidi, non silenziosi, ma annunciati, mi pare davvero fuori luogo. Credo che ci si trovi di fronte a una mancanza nei confronti dei deceduti e delle loro famiglie, ma soprattutto dei feriti che si trovano ad affrontare iter incredibili (senza dimenticare tutte le malattie professionali di cui pare non esserci menzione). Sono lavoratrici e lavoratori che meritano il massimo rispetto, che, mi pare, venga invece trascurato completamente e che rappresenta un costo evitabilissimo per l’intera società. Ecco vorrei che si facessero più cose concrete per le persone e le famiglie>>.