Scali Milano. Una grande opportunità

Nel convegno “La Milano del Futuro” UIL e FENEAL hanno voluto approfondire un tema di grande importanza strategica per Milano e tutta l’Area Metropolitana, il progetto di rigenerazione degli Ex Scali Ferroviari.

Abbiamo intitolato questo convegno “La Milano del Futuro”, ci siamo poi accorti di non essere stati molto originali, ma sinceramente non trovammo un altro titolo, perché è proprio di questo che stiamo parlando, il futuro di Milano e della Città Metropolitana.

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Parlare oggi di Città Metropolitana come istituzione è alquanto complicato, considerate le vicende di bilancio che tutti conosciamo, parlarne invece come area territoriale a cui riferirsi è al contrario di grande attualità, forse persino riduttivo.

Il progetto di rigenerazione degli ex scali ferroviari può rappresentare una grande occasione per il nostro territorio, anzi deve.

Non è stato e non è un percorso semplice, se ne è iniziato a parlare nel 2005 e meno di 10 giorni fa si è arrivati alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato e Savills Investment Management.

I sette scali ferroviari – Farini, Greco, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo ricomprendono sia aree dismesse che aree strumentali all’utilizzo ferroviario.

Oggi queste aree rappresentano elementi di discontinuità del tessuto urbano, l’intervento sugli scali avrà il compito di ricucire centro e periferia.

Una Città che cresce, quindi, profondamente trasformata negli ultimi anni e che vive un’ulteriore occasione.

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Nelle slides che seguiranno i nostri relatori, l’arch. Andreas Kipar, il prof. Giorgio Vitillo del PoliMi, il prof. Marco Percoco di UniBocconi entreranno nel merito dei contenuti dell’Accordo di Programma e dell’idea progettuale alla base dell’intervento, sviluppando molti argomenti, tra i quali:

  • il verde visto non solo come “polmone”, ma come una vera infrastruttura da vivere, al servizio dei cittadini

  • la mobilità, attraverso la creazione di una “Circle Line” che potrà migliorare i collegamenti all’interno della Città e con il territorio circostante in un’ottica di integrazione

  • Lo sviluppo di attività artigianali, manifatturiere, uffici a cui sarà dedicato almeno il 30% della volumetria disponibile

  • Parte delle funzioni abitative rivolte a studenti ed alle fasce più deboli insieme ad insediamenti “tradizionali” (attenzione dovrà essere data a nuove tecnologie di costruzione a basso impatto)

  • l’impatto economico ed occupazionale

  • la relazione con i quartieri ed il rapporto con i cittadini

Non possiamo che condividere questi principi di base, certo, molto dipenderà da come si svilupperanno i passi successivi.

Con questo progetto vengono restituite alla Città aree semi abbandonate ed in evidente degrado.

Vorremmo approfondire i contenuti del progetto in chiave sindacale, pensando al lavoro ed alle condizioni di vita dei cittadini, a fenomeni che hanno dovuto affrontare altre metropoli in casi simili, come quello della “gentrificazione”, che ha visto gli abitanti storici abbandonare il quartiere.

Il significativo lavoro di ascolto svolto dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico sarà ancora più importante man mano che i progetti saranno più operativi e concreti.

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Possiamo affermare che questo progetto dovrà ispirarsi alla regola delle ” TRE R”: Recupero – Riqualificazione – Rigenerazione.

Come UIL e FENEAL vogliamo svolgere un ruolo di interlocuzione e di proposta, pensando di poter rappresentare i bisogni e le esigenze di uno spaccato significativo della popolazione con cui entriamo in contatto giornalmente, auspichiamo pertanto che vi siano occasioni future di incontro e confronto.

L’architetto Andreas Kipar ha fornito una visione d’insieme delle idee che sono alla base del progetto, ripercorrendo le diverse fasi storiche che hanno caratterizzato lo sviluppo urbanistico ed architettonico di Milano, con un ideale passaggio dal “grey” al “green“, sottolineando come, dopo 150 anni di sviluppo industriale abbiamo il dovere di riconnettere la città con la natura.

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La nuova strategia europea consiste nel creare “infrastrutture verdi” nelle città, un verde che vive nella città, con la città.

La città del futuro non può prescindere dalla qualità ambientale in tutte le sue declinazioni, dalle infrastrutture ai trasporti, dalle tecniche di costruzione alla sostenibilità.

Alla base dell’accordo di programma vi sono una serie di principi che vanno decisamente in questa direzione e che sono esplicitati nella slide seguente.

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E’ stato chiesto a 5 team di progettazione (Mecanoo, Stefano Boeri, Cino Zucchi, Mad Architetects, EMBT) di ipotizzare uno scenario sull’ipotesi di rigenerazione degli ex scali, si tratta di visioni differente, di diverse modalità di approccio che producono altrettanto diverse suggestioni. Si vedrà solo passando alla fase operativa di progettazione quale scenario verrà individuato o se si lavorerà su un mix tra quelli presentati.

Eccone un estratto:

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Il professor Giorgio Vitillo del PoliMI ha relazionato, in modo preciso e puntuale, circa l’importante attività di ascolto svolta dal DASTU con i cittadini residenti nei quartieri interessati, finalizzata, nella prima fase, alla definizione di linee di intervento per la trasformazione degli scali dismessi basate sul riconoscimento dell’apporto progettuale delle comunità locali.

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Nella seconda fase si sono approfonditi due temi:

  • funzioni: rispetto ai differenti contesti come può essere declinata la vocazione funzionale di ogni scalo?
  • usi temporanei: quali usi temporanei possono insediarsi nei diversi scali, definendo una transizione tra lo stato attuale e le future trasformazioni? Quali gli spazi e gli edifici inutilizzati che si possono occupare?

Le indicazioni si possono cosi sintetizzare, in termini generali.

  • San Cristoforo: connettore ecologico territoriale
  • Porta Genova: spazio per eventi, manifestazioni e servizi mercatali
  • Porta Romana: Hub culturale ed economico
  • Rogoredo: porta urbana da/a territorio agricolo
  • Lambrate: Hub e Start Up creative e nodo ricettivo per popolazioni temporanee
  • Greco-Pirelli: nodo interscambio mobilità
  • Farini: innovativo polo produttivo, hub sportivo e ricettivo per popolazioni temporanee

Il processo di ascolto continuerà nelle fasi operative che seguiranno.

 

 

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L’interessante intervento del Prof. Marco Percoco di UniBocconi ha trattato la relazione degli interventi di rigenerazione urbana e lo sviluppo economico, approfondendo le leve dello sviluppo urbano che non possono prescindere da imprese, persone e tecnologia

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La ricerca effettuata sull’analisi dell’andamento del reddito medio a Milano ed in Lombardia dalla situazione ante a quella post crisi, sancisce il ritorno (timido) della classe media, in particolar modo a Milano, meno nell’Area Metropolitana.

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La classe media (ed il suo benessere) sono l’ingrediente principale nelle ricette di sviluppo urbano nel quale è necessario avere attenzione anche alla qualità della vita, in particolare a:

  • Servizi alle famiglie
  • Housing di qualità – importanza della riqualificazione
  • Inquinamento e capitale naturale

Diversi sono i grandi progetti di riqualificazione urbana per “La Milano del Futuro”, Area Expo, Città Studi, Scali Ferroviari, Aree Falck e Città della Salute, Piazza d’Armi, vi è la necessità di un quadro metodologico di valutazione.

Il mercato immobiliare è infatti caratterizzato da “esternalità positive”, i valori immobiliari dipendono positivamente dal valore degli immobili circostanti.

Senza coordinamento il rischio è un sotto-investimento nella qualità dello stock immobiliare esistente, la riqualificazione comporta un innalzamento dei valori immobiliari ed un incremento della qualità urbana e l’incremento del benessere sociale.

I progetti di riqualificazione, in caso di “recupero”, sono soggetti a trattamenti differenziati per oneri di urbanizzazione in ragione di un interesse pubblico dell’intervento inteso probabilmente come redistribuzione dei profitti.

In questo caso è necessario però valutare l’interesse pubblico economicamente, non finanziariamente, attraverso l’analisi costi/benefici.

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Esistono chiaramente alcune criticità, la fiscalità non contribuisce a modificare il benessere sociale in quanto mero trasferimento monetario, è necessario inoltre stimare ex ante la variazione attesa dei valori immobiliari e della qualità urbana.

Per stimare la variazione di benessere sociale ci vuole programmazione e vision, l’orizzonte temporale è importante in quanto influenza i valori immobiliari (impatto sul benessere sociale) e la plusvalenza fondiaria (impatto su bilancio comunale), anche se il valore della redistribuzione non avviene solo attraverso valori di bilancio, ma anche attraverso il verde ed il social housing.

Ci vuole certezza nella regolazione e nella programmazione

Ne è seguita un interessante tavola rotonda a cui hanno partecipato Arianna Censi, – Vice Sindaca Città metropolitana, Pierfrancesco Maran – Assessore Urbanistica Comune di Milano, Marco Dettori – Presidente Assimpredil ANCE Milano, Carlo De Vito – Presidente FS Sistemi Urbani e Vito Panzarella – Segretario Generale FENEAL UIL nazionale.

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Arianna Censi ha sottolineato l’importanza di ragionare in un’ottica di Area Metropolitana, i cui confini vanno ben oltre la Città metropolitana ma le cui connessioni e relazioni rivestono grande importanza, proponendo di lavorare ad un “Laboratorio Milano” da prevedere a livello legislativo che permetta di sperimentare intese, accordi, modalità nuove per il territorio.

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De Vito, Presidente di FS Sistemi Urbani, approfondendo i contenuti dell’accordo di programma, sottolinea come ci si trovi davanti ad un’occasione storica, sette aree di un’unica proprietà che si occupa di trasporti.

Dettori insiste sulla necessità, dal punto di vista di Assimpredil ANCE, di stabilire regole d’ingaggio chiare e certe per le trasformazioni urbane.

L’assessore Maran, apprezzando il fatto che la UIL si sia impegnata su un tema che viene considerato, a torto, fuori dalle competenze del sindacato, in quanto avrà grande impatto sulle condizioni di vita di lavoratori e cittadini.

Rimarca come il Comune abbia ripreso un percorso bruscamente interrotto ma abbia proseguito attraverso il coinvolgimento dei cittadini e dei territori interessati, ragionando su quanto emerso.

Il nuovo accordo di programma si caratterizza anche per alcune novità introdotte, a partire dall’aumento del verde (65%) e dell’housing sociale.

Grande attenzione inoltre alla possibilità di creare lavoro ed occupazione, il 30% dei volumi saranno infatti riservati ad attività di artigianato, manifattura, uffici.

Si partirà da Scalo Farini attraverso procedure pubbliche per Masterplan e si continuerà nel lavoro di confronto con la Città, nelle sue diverse componenti, sindacato compreso.

Vito Panzarella, condividendo l’ipotesi lanciata da Censi, rimarca come ogni politica industriale che punti a qualità non può prescindere da scelte chiare su condizioni di lavoro, a partire dagli aspetti contrattuali.

Questo il resoconto (parziale) di un incontro che riteniamo sia stato molto importante, soprattutto per i contenuti espressi, e che riteniamo rappresenti solo l’inizio di un percorso in cui la UIL e la FENEAL si propongono come interlocutori concreti.