Studio Uil: in Lombardia più di un milione e mezzo di persone vive con meno di 10 mila euro annui

Dal 6 di marzo i cittadini che ritengono di avere diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza potranno iniziare a presentare le domande e la relativa documentazione richiesta dalla legge. Cosa ci dobbiamo aspettare in Lombardia e nelle province della nostra regione?

Uno dei requisiti richiesti per poter accedere al sussidio è il reddito; secondo un’indagine del Servizio Politiche Territoriali della Uil il 30% dei contribuenti italiani dichiara meno di 10 mila euro l’anno con un imponibile medio di 4.707 euro. Nel Mezzogiorno la percentuale sale al 40%, nel Centro scende al 28% e nel Nord al 24%. Questo significa che 12 milioni di persone su 41 milioni di contribuenti vivono con un reddito in linea con i parametri previsti per il Reddito di Cittadinanza. In Lombardia, la percentuale di coloro che hanno reddito fino a 10 mila euro scende al 22.6%. Tra le prime province italiane dove l’incidenza di coloro che dichiarano un reddito annuo inferiore ai 10 mila euro, è più bassa si trovano anche Monza Brianza con il 20.6% e Lodi e Lecco con il 20.8%.

Situazione delle province lombarde (dichiarazione dei redditi anno 2017):

Bergamo 176 mila contribuenti con reddito fino a 10 mila su 773 mila totali (22.7%) media 4.856 euro

Brescia 217 mila su 874 mila (24.8%) media 4.919 euro

Como 102 mila su 420 mila (24.4%) media 4.589 euro

Cremona 57 mila su 260 mila (22%) media 5.051 euro

Lecco 51 mila su 246 mila (20.8%) media 4.878 euro

Lodi 34 mila su 162 mila (20.8%) media 4.944 euro

Monza Brianza 127 mila su 618 mila (20.6%) media 4.852 euro

Milano 508 mila su 2milioni 300mila (21.8%) media 4.778 euro

Mantova 69 mila su 295 mila  (23.7%) media 5.022 euro

Pavia 91 mila su 395 mila (23.1%) media 4.848 euro

Sondrio 36 mila su 133 mila (26.8%) media 4.561 euro

Varese 140 mila su 619 mila (22.7%) media 4.721 euro

N.B. La media si riferisce ai contribuenti che dichiarano meno di 10 mila euro.

<<Uno strumento che aiuti le persone che si trovano in situazioni di povertà, purtroppo presenti anche a Milano e in Lombardia, non può non vederci favorevoli – commenta Danilo Margaritella, Segretario Generale della Uil Milano Lombardia – purtroppo il reddito di cittadinanza così come concepito dal Governo è un ibrido dove si mischiano sussidi per chi è disoccupato e politiche attive per il lavoro. Rischia insomma di essere un pasticcio poco efficace e costoso, che oltretutto penalizza le famiglie numerose e con minori, oltre quelle con disabili. Ci vuole una riforma fiscale seria ed equa, che prima di tutto innalzi la soglia della No Tax Area per i redditi da lavoro dipendenti e per i pensionati, ovvero i soliti noti che pagano le tasse; fondamentale poi combattere l’evasione fiscale>>.