Sicurezza: altri due morti sul lavoro in un solo giorno
Altri due lavoratori hanno perso la vita in Lombardia, in distinti incidenti mortali avvenuti in due cave nel Comasco e nel Bresciano. L’ennesima giornata nera in una regione che continua a registrare, con drammatica regolarità, infortuni gravi e decessi nei luoghi di lavoro.
Secondo i recenti dati INAIL, in Lombardia da inizio anno si sono già contate 45 vittime sul lavoro. Nel settore delle costruzioni gli infortuni in occasione di lavoro sono già 1.647, oltre 10 gli eventi mortali.
Dati che confermano la persistente gravità di un fenomeno ormai strutturale, rispetto al quale risposte parziali o tardive risultano del tutto inadeguate.
“Non è accettabile che si continui a morire di lavoro, nella sostanziale assenza di un cambio di passo concreto da parte di istituzioni e imprese.”
Così Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia, che aggiunge:
“Non si tratta di eventi imprevedibili ma dell’epilogo tragico di una catena di omissioni quella che porta a morire sul lavoro: carenze formative, procedure ignorate, controlli insufficienti, scarsa cultura della prevenzione. Chiediamo da tempo azioni strutturali e sistemiche, a partire dai settori a più elevata incidenza infortunistica, con investimenti certi e mirati nelle politiche di prevenzione e potenziamento dei controlli ”.
“Ad oggi siamo in presenza di pochi e frammentati interventi. Non si può continuare a considerare morti e infortuni come variabili accettabili del lavoro“.