Parità: il valore dei Protocolli e la forza della collettività
Oggi è stato ricordato quanto la parità di genere non sia un tema da calendario, ma una battaglia quotidiana, una responsabilità collettiva che vive nei contratti, nei luoghi di lavoro, nella cultura, nella formazione. La parità è sindacato. È salario, è dignità, è autonomia. È la possibilità per ogni persona di scegliere la propria strada senza barriere, senza paure, senza pregiudizi.
<<Abbiamo firmato protocolli importanti – evidenzia la coordinatrice della pari opportunità Uil Lombardia Ester Greco – come quello del 23 giugno in Regione Lombardia, per contrastare le discriminazioni e promuovere un linguaggio inclusivo. E abbiamo sostenuto il Manifesto con il Corriere della Sera: “Una donna, un lavoro, un conto”, perché la libertà delle donne passa dall’indipendenza economica. La UIL non vuole solo parlare di diritti, vuole costruirli. Vuole trasformare i protocolli in azioni concrete, i valori in tutele reali>>.
Attraverso le collaborazioni con le università, le istituzioni, le scuole, stiamo creando una rete viva, una comunità che cresce intorno a un’idea semplice ma potente: che il rispetto e l’inclusione devono essere parte integrante del lavoro, non un’aggiunta.
E la UIL lo farà insieme, con la formazione, con la contrattazione, con la forza delle nostre delegate e dei nostri delegati. Perché ogni RSU, ogni categoria, ogni servizio UIL deve essere presidio di parità e libertà.
Nel 2026 entrerà in vigore la norma europea sulla trasparenza retributiva. Sarà una rivoluzione.
<<E noi saremo pronti, con la UIL in prima linea, – continua Greco – a vigilare, a contrattare, a difendere il diritto di ogni donna a un salario giusto e paritario. Perché stessa competenza, stesso impegno, stesso salario. Non è un favore. È giustizia sociale>>.
Sulla stessa linea il Segretario Generale Enrico Vizza, che ricorda sempre quanto sia fondamentale portare questa forza dentro tutta la nostra organizzazione.
<<I protocolli, gli accordi, i manifesti – dice il segretario generale – hanno valore solo se vivono attraverso di noi. Ogni territorio, ogni categoria UIL deve essere parte attiva di questo cambiamento. Non basta firmare: dobbiamo farli conoscere, farli applicare, farli diventare cultura condivisa. È così che la UIL cresce, si rafforza, e diventa riferimento per chi crede nella giustizia, nella dignità e nell’uguaglianza reale. Con questo spirito, andiamo avanti. Continuiamo a sensibilizzare, formare e rappresentare, perché la parità non riguarda solo le donne, ma riguarda tutti noi. È un tema di civiltà, di qualità del lavoro, di libertà personale. Siamo la UIL: un sindacato che parla di diritti, che difende le persone, che costruisce futuro. E se ci crediamo insieme, ogni giorno, in ogni scuola, in ogni ufficio, in ogni fabbrica…allora sì, ce la faremo davvero>>.


