Parità di genere: i sindacati rinnovano il protocollo con Regione Lombardia

Enrico Vizza: “Alla UIL diciamo spesso che «il lavoro o è di qualità, o non è». Oggi aggiungiamo: il lavoro è tale se è libero da discriminazioni di genere, o non è lavoro

Ester Greco: “Quando una donna lascia il lavoro per mancanza di servizi o per un insulto taciuto, perdiamo PIL, futuro e giustizia sociale

 Sindacati e Regione Lombardia hanno rinnovato il protocollo per le Pari Opportunità a difesa di chi subisce discriminazioni sul lavoro.

E sono i numeri a parlare chiaramente, specie per le lavoratrici donne. Nel 2024 in Lombardia il tasso di occupazione femminile ha raggiunto il 62,3 %, ma ancora 14 punti sotto quello maschile. Quasi una donna su tre (28,5 %) lavora parttime – nella metà dei casi controvoglia – mentre solo il 5 % degli uomini ricorre al tempo parziale¹.

E quando la conciliazione diventa impossibile, si esce dal mercato: 42 237 madri hanno lasciato il lavoro nel 2024, contro 18 519 padri; nell’83 % dei casi la motivazione è la cura dei figli.

Per questo sindacati e Regione si sono dati obiettivi specifici: contrastare ogni discriminazione dall’ingresso al congedo, fino alle progressioni di carriera; tutelare il rientro dalla maternità con piani di reinserimento personalizzati o congedi parentali; ricollocare le donne over 45 e chi rientra dopo lunghi periodi di cura, con bilanci di competenze e formazione retribuita; tolleranza zero verso violenza e molestie; dertificazione di parità e orari di lavoro innovativi (banca ore solidale, settimana corta sperimentale); contrattazione di secondo livello “gender mainstreaming” con premi di risultato che includano indicatori di equità.

<<In UIL – sottolinea il Segretario Generale Uil Lombardia Enrico Vizzadiciamo spesso che «il lavoro o è di qualità, o non è». Oggi aggiungiamo che il lavoro è tale se è libero da discriminazioni di genere, altrimenti non è lavoro. Come firmatari ci assumiamo quattro impegni concreti: formare ogni RSU e RLS sui contenti del Protocollo entro 12 mesi; aprire sportelli territoriali di ascolto con Consigliere di Parità e patronati; inserire clausole di “gender equality” in tutti i contratti di filiera che negozieremo; raccontare i risultati, perché la parità non è un costo ma la migliore leva di produttività>>.

<<Non possiamo permetterci un solo talento sprecato – dichiara Ester Greco, coordinatrice Pari Opportunità di UIL Lombardia – Quando una donna lascia il lavoro per mancanza di servizi o per un insulto taciuto, perdiamo PIL, futuro e giustizia sociale. Oggi abbiamo sottoscritto questo protocollo con la certezza che, da domani, ogni delegata e ogni delegato potrà alzare il Protocollo al tavolo con l’azienda e dire “Qui c’è la firma di tutti e c’è la voce di chi non vuole più aspettare”>>.

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