No della Uil Milano Lombardia all’emendamento sul congedo di maternità

Netto no della Uil Milano Lombardia all’emendamento alla Legge di Bilancio, presentato dalla Lega e approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, che prevede per le lavoratrici in gravidanza la possibilità di rimanere al lavoro fino al nono mese di gravidanza, dopo il via libera del medico e di usufruire dai cinque mesi di congedo di maternità dopo il parto. <<E’ un sistema che pur volontario può prevedere l’intero periodo di astensione dal lavoro a dopo il parto, minando i diritti delle lavoratrici più precarie e meno tutelate; questo emendamento alla Legge di Stabilità è un colpo ai diritti delle donne e alla loro salute>> commenta il segretario generale Danilo Margaritella.

Un giudiziose negativo sul contenuto dell’emendamento arriva anche da Clara Lazzarini, segretaria regionale della Uil Milano Lombardia con delega alle Pari Opportunità. <<Questo emendamento è un passo indietro non solo nei diritto nelle donne, ma anche per la salute e la sicurezza sul lavoro, i cui risvolti negativi e i danni alla salute di mamme e nascituri sarebbero verificabili solo nel tempo, con scarse o nulle possibilità di rivalsa>> afferma Lazzarini, che mette in luce un altro aspetto estremamente preoccupante e negativo. <<Senza poi contare che sembra essere un incoraggiamento al ricatto verso le lavoratrici più deboli, vuoi perché delicate e fragili, vuoi perché lavoratrici precarie e ricattabili>> prosegue la segretaria regionale.

Un altro emendamento della Lega abolisce la carta sconti per le famiglie di immigrati, introdotta nel 2016, limitandone la platea. <<Dobbiamo superare la politica dei bonus, in favore di una politica che vede nella natalità un investimento per il futuro e che come tale deve essere finanziata con azioni strutturali a lungo termine e verificabili negli effetti e nelle ricadute reali>> conclude Lazzarini.