NO AI LAVORATORI FANTASMA!

NO AI LAVORATORI FANTASMA! OGGI E DOMANI A VARESE LA DUE GIORNI LOMBARDA DELLA CAROVANA UIL CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI VARESE

 Nel primo panel il dibattito sulla sicurezza. Intervento di PierPaolo Bombardieri

 E’ iniziata la due giorni a Varese della Carovana UIL “#NoAiLAvoratoriFantasma”

Il primo panel dedicato a Legalità e Sicurezza sui luoghi di lavoro, moderato dalla Segretaria Confederale Uil Lombardia Eloisa DACQUINO, insieme alle testimonianze degli RLS ha visto diotbattere Nicola DE ROSA Responsabile Vigilanza tecnica della Lombardia Ispettorato Nazionale del Lavoro, Mauro VITIELLO Presidente Camera di Commercio Varese,  Luca BELOTTI Provveditorato agli studi Varese, Vito PANZARELLA Segretario Generale FENEALUL Nazionale e la partecipazione del Consigliere Regione Lombardia Samuele ASTUTI

Eloisa DACQUINO <<La Lombardia nei primi 3 mesi conta 37 morti sul lavoro, una guerra civile. La logica del profitto viene prima di tutto. Si continua a morire come 50 anni fa. Le famiglie vengono lasciate sole e i processi finiscono in prescrizione. Per quello che la UIL chiede una procura speciale e il reato di omicidio. Da nanni conduciamo una battaglia di civiltà attraverso la battaglia Zero morti e ogni giorno teniamo alta l’attenzione in un contesto di lavoro precario e illegale. Basta con questa mattanza. La formazione deve partire dalle scuole per sensibilizzare i giovani futuri lavoratori>>

 Nicola DE ROSA << Premettiamo che nel 2023 eravamo 165 ispettori tecnici oggi 865. Speriamo di superarli sul territorio italiano. In Lombardia abbiamo riqualificato 1400 rapporti di lavoro che erano frutto dell’uso distorto delle attività lavorative. Con la ristrutturazione dell’ispettorato abbiamo dato indicazione ai colleghi di incontrare i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza per capire cosa accade in azienda. Il 27% delle violazioni sono legate alla mancata formazione. E’ una palese violazione della sicurezza. Abbiamo attivato in Lombardia le ispezioni con l’utilizzo di mediatori culturali specie per i settori dell’edilizia e dell’agricoltura contro il caporalato>>.

Mauro VITIELLO <<Non si deve fare l’errore di generalizzare perché ci sono aziende che sono campioni di sicurezza che dovrebbero essere i promotori verso tutti. Varese è una provincia che si sta spopolando e sta invecchiando. Stiamo cercando di dare un contributo agli under 40 con un contratto di lavoro dando un contributo per vivere sul territorio>>.

Vito PANZARELLA <<La Meloni ha convocato i sindacati e ha voluto discutere con i sindacati e lo apprezziamo. Ma non si capisce perché nel nostro paese dove tutti dicono che si ha la legislazione più avanzata i morti sono sempre oltre 1000. I dati della patente a crediti sono assolutamente negativi. E’ un altro orpello burocratico che non ha risolto nulla. Faccio un esempio su una serie di cantieri nelle marche non ci sono mai stati infortuni. Merito del commissario Castelli di Fratelli di Italia ha vietato i subappalti a cascata. Perché quello è il vero problema. E la politica deve affrontare il tema del dumping contrattuale. Se non si affronta il tema del lavoro povero e invisibile non si da una vera scossa al rafforzamento della sicurezza. Perché il Governo non ha il coraggio di dire che si applicano le norme del contratto pubblico anche al contratto privato? Manca la politica perché la politica non ha la cultura della sicurezza. E’ necessario qualificare le imprese>>.

 Samuele ASTUTI <<La commissione di inchiesta voluta dalla opposizione in Regione Lombardia dopo tutte le audizioni fatte ha evidenziato un quadro che è davvero preoccupante. Il lavoro deve essere certo, garantiti e sicuro. La norma sulla formazione è deficitaria. Abbiamo un sistema di diplomifici. Un secondo tempa importante è quello dei controlli. Abbiamo mancanza di risorse umane e vincoli normativi che non consentono di accompagnare le imprese nel raggiungimenti fi giusti risultati sulla sicurezza.

PierPaolo Bombardieri <<Siamo il sindacato delle persone,  di tutte le persine anche di chi non ha voce e che per le condizioni in cui si trova non ha rappresentanza. Per noi stare nelle piazze significa poter sensibilizzare tutte le persone. Perché dobbiamo renderci conto che l’ascensore sociale che si è bloccato vuol dire che sono i nostri figli non possono programmare una vita. Ci preoccupiamo si di rinovare i contratti ma anche di dare voce e dare un ruolo a chi non viene rappresentato. Chi oggi è un lavoratore fantasma è a rischio sicurezza. Rivendichiamo il diritto al contratto e il diritto alla vita. Se non c’è rispetto per la vita allora il lavoro è inutile. Sono sicuro che con le nostra battaglie questo paese lo cambieremo>>.