Il lavoro al centro del Forum Economia

<<Milano ha interrotto lo storico “patto sociale milanese” che era fondato su lavoro e sulla cittadinanza allargata e inclusa nella città>>.

 Così il segretario Generale UIL Lombardia Enrico Vizza nel suo intervento al Forum dell’Economia promosso a Milano dall’assessora al lavoro Alessia Cappello e dall’assessore al bilancio e piano casa Emanuel Conte, durante il panel Dal Cittadino al Lavoratore.

<<Le trasformazioni della Città, gli investimenti di grandi gruppi internazionali e dei fondi, non hanno tenuto conto della storica tenuta sociale che la città allargata ha garantito nel periodo tra il 1960 e il 1990. Milano e la Città Policentrica Lombarda, hanno la necessità di avere una visione politica che metta al centro il lavoro e lo stato sociale attraverso una rete di trasporti e mobilità in grado di tornare ad includere e non escludere>>.

Vizza ricorda i concorsi pubblici che da circa due anni vanno deserti, il precariato in continuo aumento, i part time involontari e l’assenza di politiche salariali integrative. Aspetti, questi, che hanno ormai allontanato anche il ceto medio dalla Milano produttiva, la Milano degli eventi, la Milano attrattiva.

<<Negli ultimi 15 anno Milano non è stata in grado di fare scelte degne di una grande Città Metropolitana. Contiamo oltre 6 mila sfratti in Lombardia di cui oltre 1.500 solo su Milano Città Metropolitana, spesso involontari o per la perdita del posto di lavoro. Con il 50 % del salario assorbito dal costo degli affitti Milano (ma anche altre realtà lombarde) si svuota con lavoratori e lavoratrici costretti a spostarsi nelle periferie tra i 40 e 60 km di distanza dal posto di lavoro, spesso non servite da mezzi di trasporto. E tutto questo osservando che oltre il 38% dei lavoratori lombardi percepisce meno di 20.000 euro lordi annui, mentre il 52% non supera i 25.000 euro. Ecco perché diventa fondamentale il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro che devono essere dignitosi>>.

Il numero uno della UIL Lombarda ricorda, proprio in merito alla dignità dei contatti, che bene hanno fatto le categorie del pubblico impiego a non firmare i rinnovi con aumenti che non coprivano minimamente l’inflazione che si era prodotta.

<<Negli ultimi 10 anni alcune categorie hanno perso tre rinnovi contrattuali per responsabilità delle associazioni datoriali. Perché queste ultime dopo le piattaforme presentate dalle OO.SS. attendono 12,18 o 24 mesi prima di procedere ad un rinnovo contrattuale dignitoso. Vanno rafforzate le misure sulla detassazione degli aumenti contrattuali nazionali e territoriali e si deve favorire una maggiore contrattazione di II Livello anche di filiera o territoriale che vada ad integrare la contrattazione nazionale. Il Comune di Milano deve sollecitare la politica ( nazionale e regionale) come ha fatto la UIL scrivendo al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana>>.

E quanto al tema abitare non vi sono dubbi.

<<Per l’abitare, servono maggiori misure per favorire l’edilizia sociale con un Piano Casa Lavoratori a livello Regionale partendo dalla legge 167 recuperando l’intero patrimonio residenziale pubblico. La casa e l’ abitare devono uscire dai convegni e seminari per entrare nella vita delle persone>>.