Confcommercio: accordo sul nuovo modello contrattuale

Un´altra importante tessera si aggiunge al mosaico del nuovo modello contrattuale. Questa mattina, Cgil, Cisl e Uil hanno firmato l’accordo con la Confcommercio che segue solo di poche ore quello appena siglato con le associazioni datoriali dell’artigianato. Nei prossimi giorni, poi, prenderà il via il confronto anche con la Confindustria.

confcommercio_24112016La strada, ormai, è tracciata. «Anche oggi, con questa intesa – ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo – continuiamo ad affermare che la modernità non passa affatto per l’eliminazione di un livello contrattuale, come qualcuno avrebbe voluto farci credere: anche con Confcommercio, infatti, abbiamo condiviso un modello basato su due livelli. Si rafforza la logica della redistribuzione della ricchezza come strumento di crescita e, conseguentemente, del welfare aziendale come diritto aggiuntivo agli incrementi salariali dovuti. Al contempo, si consolida la bilateralità al servizio delle imprese e dei lavoratori. Quella odierna, dunque – ha sottolineato il leader della Uil – è una tappa davvero importante per il nuovo sistema di relazioni industriali che può e deve rappresentare la base per la modernizzazione del mondo del lavoro e per puntare su innovazione, ricerca e competitività. Avere affermato questi principi, rafforza i corpi intermedi e il mondo del lavoro. Ora – ha concluso Barbagallo – occorre avviare un’altra comune battaglia sul fisco e contro ogni forma di dumping».

Le tre confederazioni hanno inoltre inviato una circolare unitaria dove si legge:

Tale accordo riafferma il ruolo e il valore del contratto nazionale, come primaria fonte normativa e salariale, nonché, centro regolatore dei rapporti di lavoro. Contestualmente, viene confermata la volontà delle Parti di estendere quantitativamente e qualitativamente la  contrattazione di secondo livello.

In termini generali, esso ribadisce l’importanza dei corpi intermedi come soggetti di rappresentanza e portatori di interessi che devono avere una funzione di indirizzo sociale, politico ed economico per il Paese.

A seguito del documento unitario Cgil, Cisl e Uil del 14 gennaio 2016 questa è la terza intesa a livello confederale, dopo Confapi e gli artigiani, che viene sottoscritta, a dimostrazione del comune intento di rinnovare le relazioni sindacali e il modello contrattuale al fine di renderlo più rispondente ai cambiamenti che stanno interessando il mercato del lavoro, in un’ottica di sempre maggiori tutele per le lavoratrici, i lavoratori e le imprese.

il testo dell’accordo