Avere un lavoro ed essere poveri

Enrico Vizza: “Stop al precariato, si a vere politiche salariali, fine della speculazione. Milano torni a essere la città inclusiva e non una città per ricchi. Si tassino gli extraprofitti e si creino fondi per i meno abbienti”

Salvatore Monteduro: “Rinnovo dei contratti collettivi tenendo conto dell’inflazione. Giusta retribuzione per le competenze”

 

“Avere un lavoro ed essere povero”. Questa è la realtà che UIL Milano e Lombardia descrive per evidenziare la situazione attuale del mercato del lavoro in Lombardia e Provincia di Milano. Un’analisi dettagliata, basata sui dati dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’INPS per l’anno 2021, ha rivelato dati allarmanti sulla retribuzione dei lavoratori.

Questi dati evidenziano un problema grave e persistente nel mercato del lavoro in Lombardia e Provincia di Milano. Nonostante l’occupazione, un numero significativo di lavoratori vive in condizioni di povertà o quasi povertà a causa di retribuzioni insufficienti. Retribuzioni di questo livello non sono compatibili con un costo della vita che continua a salire per effetto dell’inflazione, basti pensare che il costo di locazione mensile per un appartamento di 100 mq mediamente in Lombardia è di 720 Euro.

La UIL Milano e Lombardia sottolinea che la precarietà dei rapporti di lavoro e il lavoro part-time sono i principali fattori che contribuiscono a questa situazione di insofferenza reddituale. Nel 2021, 1.780.107 lavoratori in Lombardia hanno percepito una retribuzione annua lorda inferiore a 18.500 euro, pari a meno di 1.095 euro netti al mese per tredici mensilità. Questo rappresenta il 51,0% dei lavoratori totali del settore privato.

Ancora più preoccupante è la situazione dei lavoratori part-time, con 912.247 individui che hanno guadagnato meno di 15.800 euro l’anno, ovvero meno di 940 euro netti al mese. Questo rappresenta il 99,0% dei lavoratori part-time totali del settore privato. 

I giovani lavoratori (19-34 anni) non sono esenti da questa tendenza. 624.543 giovani hanno avuto una retribuzione annua lorda inferiore a 15.900 euro, pari a meno di 950 euro netti al mese, rappresentando il 56,7% dei giovani lavoratori totali. Questo dato è particolarmente preoccupante, poiché evidenzia che oltre la metà dei giovani lavoratori guadagna meno di 1.000 euro netti al mese, mettendo a rischio il loro futuro e la loro capacità di raggiungere l’indipendenza economica.

La situazione è simile per i lavoratori a tempo determinato e stagionali, con il 59,0% e il 99,9% rispettivamente che guadagnano retribuzioni annuali lorde inferiori a 12.900 euro e 7.700 euro.

<<La situazione che viviamo – incalza il segretario generale UIL Lombardia ENRICO VIZZA – è insostenibile e va cambiata. Enti locali, Comuni e Regione investano su vere politiche dell’abitare. Milano e la Lombardia sono territori, che hanno sempre ospitato e hanno dato delle grandi opportunità a tantissimi. Noi dobbiamo tornare a guardare a questa visione e a puntare su un lavoro dignitoso combattendo i falsi stage che ammazzano i ragazzi giovani dando delle risposte vere per combattere la speculazione che c’è sugli immobili. Dobbiamo puntare a eliminare la parola PRECARIATO. E questo significa introdurre dei provvedimenti che non si chiamano vaucher o bonus, ma significa si stabilizzare i lavoratori. E lo dobbiamo fare con vere politiche salariali. Se pensiamo ai grandi grattacieli, al turismo e alla attrattività, quando lo facciamo dobbiamo essere consapevoli che dietro, a far funzionare tutto, ci sono persone che sono sottopagate. E nelle situazioni di emergenza Si deve intervenire tassando gli extraprofitti e creando fondi a disposizione delle famiglie meno abbienti>>.

In Provincia di Milano, la situazione non è migliore. 706.035 lavoratori totali, che rappresentano il 40% del totale, hanno guadagnato una retribuzione annua lorda inferiore a 17.000 euro. Tra i lavoratori part-time, 429.712 individui, che rappresentano il 98,0% del totale, hanno guadagnato meno di 16.200 euro l’anno. Tra i giovani lavoratori, 257.103 individui, che rappresentano il 47% del totale, hanno guadagnato meno di 14.000 euro l’anno. Tra i lavoratori a tempo determinato, 177.498 individui, che rappresentano il 58,5% del totale, hanno guadagnato meno di 8.200 euro l’anno. Infine, tutti i 14.676 lavoratori stagionali hanno guadagnato una retribuzione annua lorda inferiore a 7.000 euro.

<<È necessario un intervento urgente per affrontare questa situazione -sottolinea il segretario confederale Uil Lombardia SALVATORE MONTEDURO – Bisogna urgentemente rinnovare i contratti collettivi nazionali scaduti e questi devono tener conto dell’inflazione. Bisogna mettere termine ad un precariato selvaggio e al lavoro part time involontario. Bisogna valorizzare e riconoscere le competenze dei lavoratori con una giusta retribuzione. Inoltre, è fondamentale che il Governo Nazionale agisca velocemente con politiche economiche di sostegno alla contrattazione collettiva nazionale, come la defiscalizzazione dei futuri rinnovi contrattuali. Solo così potremo garantire un futuro dignitoso per i nostri giovani e per tutti i lavoratori>>.