Grandi opere e legalità: l’esperienza M4
È stato presentato questa mattina, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, lo studio
“Grandi Opere e Legalità: l’esperienza di M4”, realizzato da Transcrime, Centro interuniversitario su criminalità e innovazione dell’Università Cattolica, in collaborazione con M4 S.p.A.
«Si tratta – dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia – di un contributo significativo, perché documenta l’efficacia di un modello avanzato di presidio della legalità di una grande opera pubblica.
La UIL Milano Lombardia, tra i sottoscrittori del Protocollo Legalità e Protocollo Sicurezza sul lavoro, ha condiviso il percorso di questa importante opera cantieristica attraverso un sistema di partecipazione che ha consentito di promuovere, unitamente a Cgil e Cisl di Milano, azioni innovative, di promozione della cultura della sicurezza sul lavoro, grazie soprattutto al presidio costante e al contributo dei nostri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito».
Contributo riconosciuto nel corso della presentazione odierna sia da M4 che dal Comune di Milano.
Lo studio presentato ha messo in luce, tra l’altro, un elemento degno di nota: M4 è un modello ‘a filiera corta’,oltre il 57% dei lavori è rimasto al primo livello di appalto. In termini di importi, l’88% del valore complessivo è stato gestito dagli affidatari principali. Una scelta che ha consentito di ridurre le aree di rischio, unitamente alla piattaforma SILEG-M4 e alle misure previste dal Protocollo di Legalità. I numeri complessivi evidenziati nello studio mostrano la portata dell’opera:1.330 imprese coinvolte, oltre 16.000 maestranze, più di 4.500 contratti, per un valore superiore a 1,5 miliardi di euro, con 5.468 verifiche antimafia eseguite.
«Lo studio presentato oggi conferma che presidiare legalità e sicurezza non è solo possibile, ma è la condizione per realizzare opere pubbliche di qualità – continua Eloisa Dacquino – . L’ esperienza M4 dimostra che legalità, qualità del lavoro, e realizzazione delle opere possono procedere insieme, rafforzandosi reciprocamente. Riteniamo che questo modello che ha prodotto buone prassi, possa diventare un riferimento per la più vasta cantieristica del paese, e per restare nell’ambito territoriale, essere replicato nei lavori di prolungamento della linea M1».



