Settimana del Lavoro Agile: la Uil c’è

Inizia oggi, 21 maggio, la Settimana del Lavoro Agile organizzata dal Comune di Milano e a cui collabora e aderisce anche la Uil Milano Lombardia. Il lavoro agile non richiede una postazione fissa in ufficio ma consente di svolgere i propri compiti ovunque: a casa, al bar, in un ufficio decentrato o in una posizione in coworking; è una modalità che soddisfa chi lavora e rende le imprese più competitive. Il protocollo sul Lavoro Agile è stato firmato il 18 maggio 2018 dalla segretaria della Uil Milano Lombardia Clara Lazzarini.

Paola Mencarelli

Paola Mencarelli

<<Siamo molto interessati a partecipare a questa iniziativa del Comune di Milano perché riteniamo il lavoro agile uno strumento importante per introdurre la flessibilità necessaria a favorire una cultura del bilanciamento dei tempi di vita nei luoghi di lavoro>> spiega Paola Mencarelli, responsabile Coordinamento Pari Opportunità della Uil Milano Lombardia. La Uil ha costituito un “Osservatorio sul lavoro agile” proprio per analizzare e monitorare i fattori che possono contribuire al miglioramento della qualità di vita lavorativa, che è strettamente legata alla qualità della vita in generale, in un rapporto di influenzamento reciproco. <<Il lavoro agile – prosegue Paola Mencarelli – implica una ridefinizione dell’organizzazione del lavoro, a partire dallo spazio di lavoro che non è più fisico ma  è il web, alla ridefinizione di tempo, quindi non più un orario ma un tempo di esecuzione delle attività, nonché nelle dinamiche di controllo e coordinamento dei responsabili, non più a vista ma basate sugli obiettivi>>.

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La Settimana del Lavoro Agile promossa dal Comune di Milano è giunta alla seconda edizione. <<Tutto ciò è per noi di grande interesse, per comprendere il futuro del lavoro e siamo pronti ad impegnarci a partecipare in modo flessibile, smart e agile, anche alle eventuali modifiche di tale modalità lavorativa, qualora non comportasse la realizzazione della felicità di lavoratrici e lavoratori, intesa come qualità di vita>> conclude Paola Mencarelli.