Pavia provincia dimenticata o depressa? L’analisi di Uil Milano Lombardia

Enrico Vizza: “Criticità in tutti i settori. Obbligatorio far ripartire il territorio. Chiediamo a Regione Lombardia gli Stati Generali per Pavia: la giunta si riunisca a Pavia e affronti i problemi. Presto un convengo con esperti per pensare le soluzioni

 Verrebbe da pensare a Pavia ricca di storia e monumenti come non solo come a una bellissima città, ma a una delle più ricche e attrattive città di Italia. Ricche magari visto che il risparmio dei pavesi (fonte Sole 24 Ore) è tra i più alti in Italia, quanto ad attrattività l’indice crolla a posizioni impensabili. Pavia si è trasformata nel sud della locomotiva d’Italia, la produttiva Lombardia?

Se lo chiede anche la UIL Milano lombarda che visti i dati non può fare a meno di esprimere un giudizio negativo su quello che rappresenta il tessuto economico e civico della città e del territorio che sconta un immobilismo che dura da anni.
<<Siamo di fronte a uno stato quasi di abbandono – sottolinea il Segretario Generale UIL Lombardia Enrico VIZZAche relega Pavia agli ultimi posti della Lombardia. Una volta si guardava a Cremona e Mantova come cenerentole. Adesso la classifica l’ha rilevata Pavia. E per restare nel mondo delle favole credo che si debba sfruttare questo momento in cui abbiamo una principessa a Roma (Meloni ndr) e un principe a Milano (Fontana ndr) della stessa corrente politica per fare davvero qualcosa. Ecco io lancio gli Stati Generali a Pavia. Chiedo a Regione Lombardia di organizzare una giunta sul territorio. Chiedo che tutti gli assessori vengano e ascoltino i problemi e i mali della città e del territorio. Voglio che al più presto si faccia un convegno, serio e propositivo che raggruppi sindacati, parti dtoriali, associazioni e politica per tirare fuori idee e rilanciare questa parte di Lombardia che vanta una storia millenaria. Lavoro (Pavia ha il tasso di disoccupazione più altro della Lombardia ndr), Sanità, Università, commercio e turismo devono tornare a creare lavoro, interesse e rappresentare una vera eccellenza nel panorama lombardo e nazionale>>.

C’è chi dice per scarsa rappresentanza politica a Roma, chi per carattere dei pavesi, chi ancora per vocazione. Vero è che le stagioni della Neca e della Necchi sono tramontate e non torneranno, ma la crisi specie occupazionale, a Pavia morde più che in ogni altra provincia lombarda.

Vizza pensa ai fondi del PNRR. 83 Milioni che il territorio di Pavia si è vista destinare dal piano di ripresa. Un’occasione unica che deve assolutamente essere sfruttata e non persa.

<<Sul piatto ci sono 83 milioni che possono servire davvero a rilanciare tutti i settori in crisi con progetti che trasformino la città in polo attrattivo. E credo che per Pavia sia una delle ultime occasioni utili per poter pensare ad un rilancio. Al contrario rischia davvero di essere la provincia dimenticata della Lombardia. Pavia aveva già un suo progetto strategico di rilancio. Ottimo, concreto e mirato. E non scritto un mese fa, ma nel 1970! E pensato proprio per la sua posizione strategia che consentisse un turismo ance giornaliero nell’arco dei 200 km. Non dimentichiamoci che è al centro di tre grandi città come Milano, Torino e Genova. Paradossalmente è come se fosse il “centro storico di Los Angeles”>>

 

Di seguito una sintetica analisi dei settori, che evidenziano una serie di criticità da risolvere

 

LAVORO

In profonda crisi, Pavia sempre secondo il Sole 24 Ore perde sempre più posizioni su questo aspetto. Ha il tasso di disoccupazione più alto in Lombardia e sconta la mancanza di grandi e medie imprese. Si deve considerare come tale solo la raffineria di San Nazzaro perché non ci sono altre grandi aziende sul territorio.
E casi di eccellenza ci sono come la Fedegari di Albuzzano, ma da sola non bastano. Gli imprenditori devono investire e devono essere portati a farlo perché la Regione crede in questo territorio.

 COMMERCIO

Pavia città soffre una crisi decennale dovuta ai prezzi fondamentalmente. Negozi che in centro aprono e poco dopo chiudono perché non riescono a restare al passo con la concorrenza dei centri commerciali che sono sorti alle periferie nord e sud.
Chiudono anche nelle periferie dove sarebbero il cuore pulsante per le zone proprio per lo stesso motivo da un lato e perché le periferie si sono trasformate in dormitorio

Quello che resiste è la ristorazione, pub e altri servizi che si rivolgono agli studenti che però sono sempre più impoveriti.

Il commercio è più stabile sul territorio ad eccezione dei centri più grossi. Vigevano sconta la vicinanza con Milano mentre Voghera, che al momento pareva resistere ancora perché centro di riferimenti dell’Oltrepo, ora vede si l’imprenditoria e nuovi posti di lavoro grazie ai centri commerciali ma subisce la crisi dei piccoli e medi negozi. Sono nati tantissimi agritursmi che però a volte faticano a prendere piede per il numero e per la carenza di iniziative che coinvolgono l’intera provincia così come iniziative proposte alla propria clientela.

UNIVERSITA’

Una volta polo di eccellenza, ora l’università è via via scesa di posizione nelle eccellenze italiane.

Si sta tentando di rilanciarla anche con corsi mirati (anche in lingua) e con iniziative rivolte agli studenti per vedere di recuperare una parte di bacino da Milano. Deve diventare il polo attrattivo per chi arriva da Milano.

SANITA’

Prima vera eccellenza (ricordiamo l’avanguardia del reparto di Cardiochirurgia con professor Viganò secondo in Italia a eseguire i trapianti e la creazione dopo l’IEO di uno dei primi reparti di senologia oncologica) ora sconta la mancanza di risorse (ricordiamo lo scandalo Maugeri sotto la giunta Formigoni che ha avuto un buco da 80 milioni di Euro) e soprattutto di personale

Se il S. Matteo ancora resiste ASST ha dei seri problemi di personale che manca e non si trova

Concorsi che vanno deserti e ospedali che rischiano di chiudere

Un esempio recente, oltre ai piccioli ospedali territoriali, è l’ospedale di Broni-Stradella realizzato a suo tempo come un gioiellino che rischia di dover chiudere dei reparti per mancanza di personale

Sono state aperte le case di comunità (tra le prime in Lombardia) ma sono delle vere e proprie scatole vuote (si veda il servizio realizzato da Sindacato TV)
http://www.sindacato.tv/home/ultime-tv/taglio-del-nastro-in-una-casa-di-carta/)

E’ stato favorito il privato, ma la sanità DEVE essere pubblica e di eccellenza.
Occhio di riguardo sulle RSA che sono tutte appannaggio del privato.

EDILIZIA/CASA

L’edilizia in provincia dopo la grande crisi ha ricevuto un impulso fondamentale dal 110% con nuova linfa e diverse ristrutturazioni. Al momento si è fermato tutto dopo il blocco dei superbonus.

Altro tasto dolente. I prezzi delle case sono aumentati a dismisura (sul trend di Milano) con una richiesta di alloggi a Pavia e zone limitrofe altissimo. I costi per gli studenti sono gli stessi di Milano (400- 600 euro per una stanza) con tutta una serie di problematiche che si ribaltano su commercio, turismo e altro ancora.

AGRICOLTURA/TURISMO

Dato positivo per l’agricoltura nel pavese e in lomellina (riso, mais e grano).
Eccellenze anche in Oltrepo con il vino (che vanta moltissimi produttori con vini da 3 bicchieri gambero rosso) eppure la Provincia fa davvero poco per rilanciare un territorio che non ha nulla da invidiare alle Langhe o alla Toscana sia in termini di unicità enogastronomica sia in termini di turismo enogastronomico.
Si pensi anche a tutti i prodotti eccellenti che hanno una DECO: Lomellina, Pavese, Oltrepo raramente vengono citati a livello nazionale come leader.

Per il turismo la provincia di Pavia ha una configurazione orografica unica che coniuga paesaggi e borghi unici nella sua complessità. Purtroppo la nota dolente vera riguarda le poche iniziative e quelle che ci sono non sono supportate con investimenti di marketing seri in termini di attrattività turistica. Mancano iniziative, manifestazioni, agenzie di incoming e realtà che possano promuovere iniziative e le infinite zone turistiche partendo proprio dalla città e arrivando al rilancio dell’Oltrepo, dalla collina all’Appennino, così come un turismo dolce in Lomellina.

VIABILITA’ e TRASPORTI

Aspetto gravissimo e devastante e strettamente legato a tutti gli altri temi è lo stato della viabilità. A livello di strade soffrono tutti i ponti sul Po (il più citato è quello della Becca  ma anche tutti gli altri ponti sono in sofferenza. Il progetto del ponte della Becca è inserito nel PNRR e che è ancora in attesa di una decisione. Al momento è chiuso alla viabilità pesante). In Oltrepo il problema delle frane non è affrontato in maniera strutturale e rischia di proporsi come i recenti fatti in Emilia. La condizione delle strade è penosa con asfalti da terzo modo e con problematiche di frane in tutto l’Oltrepo.
Mancano una serie di infrastrutture che da anni si richiedono e che non vengono realizzate come la gronda Nord a Stradella o la Tangenziale di Belgiosioso. La tangenziale Nord di Pavia è pressochè stata realizzata come una superstrada (interrotta da rotonde!) che necessita di avere almeno 2 corsie per ogni senso di marcia così come la Vigevano Malpensa che attende ancora da anni.

A livello ferroviario Pavia detiene il primato con due delle linee più devastate d’Italia: la Milano, Mortara Alessandria e la Stradella Milano dove un giorno si e uno no vengono soppressi i treni (trenord!) o dove, se partono,  hanno ritardi di ore.

Si aspetta ancora il potenziamento della linea Pavia – Milano con il passante S13 anche attraverso una stazione dedicata di cui però non si vede l’inizio o l’idea.
Pavia è stata in parte anche tagliata fuori dalle direttrici delle frecce.