La corsa mortale per il lavoro

In Lombardia si lavora, tanto. E si muore, tanto. I dati Inail dei primi due mesi del 2024 elaborati dal Dipartimento sicurezza sul lavoro della UIL Lombardia sono a dir poco spaventosi: una crescita di infortuni e morti sul lavoro, in ogni territorio e in ogni settore.
“Di fronte all’aumento di morti e infortuni – dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia – occorrono azioni che vadano nella direzione di tutelare la vita delle persone. Constatiamo invece immobilismo da parte della politica e silenzio delle associazioni datoriali. Siamo ancora in attesa di una strategia nazionale di prevenzione, peraltro raccomandata dalla Commissione UE. E mentre attendiamo, la vita delle persone viene equiparata con decreto a venti crediti e i morti e gli infortuni sul lavoro aumentano. Chiediamo più ispettori e ispezioni, una procura speciale, la chiusura delle aziende che violano le norme sulla sicurezza, l’applicazione delle stesse regole di appalto del settore pubblico in tutto il settore privato, l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro.
In Lombardia – prosegue Dacquino – quali azioni sta portando avanti la Commissione d’inchiesta su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro insediata da più di dieci mesi? Quando si deciderà Regione Lombardia a investire risorse in azioni concrete e mirate di prevenzione?

Qui il servizio di Sindacato TV