Convegno Feneal Uil a Milano: se riparte il settore delle Costruzioni riparte anche il Paese

Grande partecipazione, giovedì 31 gennaio, nell’Auditorium della Cascina Triulza a Milano, nell’area Expo, al convegno “Infrastrutture e recupero urbano delle città” organizzato dalla Feneal Uil di Lombardia, Piemonte e Liguria cui hanno partecipato anche i presidenti delle Regioni Lombardia e Liguria Attilio Fontana e Giovanni Toti, l’assessore regionale del Piemonte Francesco Balocco, oltre al segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, che ha chiuso i lavori. Tanti anche gli spunti emersi dalla tavola rotonda con imprese, ordini professionali, associazioni di categoria e università e con il segretario generale della Feneal nazionale Vito Panzarella.

<<Abbiamo deciso, come categoria delle costruzioni – spiega Enrico Vizza, segretario generale della Feneal Uil Lombardia – di organizzare questo momento di confronto che coinvolge le tre regioni (Lombardia, Liguria, Piemonte) interessate in questo momento dal dibattito nazionale su Infrastrutture e Grandi Opere Pubbliche all’interno dell’Area EXPO, importante infrastruttura che per anni è stata oggetto di grandi interessi con i “fari” puntati da tutto il mondo, dando dimostrazione che tra Istituzioni, Imprese e Sindacato si può lavorare assieme per il bene del Paese. Con i progetti realizzati da Arexpo, l’area tornerà ad essere protagonista dell’Italia e del Nord in particolare>>.

Sono tante, troppo, le opere pubbliche bloccate che devono ripartire al più presto: Tav Torino Lione, Tav Brescia – Padova, Pedemontana Lombarda – Veneta, Autostrada Cremona Mantova, Terzo Valico Genova Milano, Gronda di Genova, anche se la mappa delle opere “congelate” nel nostro Paese, come ha censito ANCE Nazionale sono ben 27, ferme per motivi burocratici, di cui 16 sono al Nord.

<<Nel nostro Paese – riprende Vizza –  siamo abituati a parlare di opere pubbliche, di infrastrutture e di manutenzioni, solo nei primi 5 giorni dopo i disastri, i crolli e i terremoti. Sia ben chiaro che non abbiamo nessun interesse di “sostituirci” alla Politica, ma “partecipare” insieme a tutte le Organizzazioni e Corpi Intermedi, nello sviluppo del Paese, nella gestione del mercato del lavoro e nel rilancio dell’economia. Se si sboccassero i cantieri delle Opere congelate al Nord Italia, si attiverebbero da subito 100 mila posti di lavoro senza contare l’ indotto. Tra il 2008 anno inizio crisi e il 2018 in Lombardia, Piemonte e Liguria si sono persi oltre 150 mila posti di lavoro nel settore edile e nella filiera. Se riparte il settore delle costruzioni riparte anche il Paese>>.

In Lombardia, secondo i dati elaborati dalla Cassa Edili, gli addetti del settore nel 2008 erano 187 mila, ridotti a circa 97 mila nel 2017. Al convegno ha partecipato anche Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Milano Lombardia. <<Un convegno importante e utile per aprire una serie di riflessioni tra le parti sociali relative alle infrastrutture in Lombardia dove ci sono una serie di problemi da risolvere urgentemente come la Pedemontana, l’autostrada Mantova Cremona e la mobilità in Valtellina giusto per fare tre esempi – dichiara Margaritella – Queste infrastrutture portano lavoro e sviluppo; la politica deve concentrarsi su questo mentre vediamo piuttosto una sottovalutazione. Il sindacato è pronto come sempre a fare la sua parte, anche nel senso di una sburocratizzazione delle procedure; ci vogliono troppi anni per aprire un cantiere>>.