Sicurezza sul lavoro: chiesto incontro urgente con la commissione di inchiesta regionale

 Enrico Vizza. “Inaccettabile il ridimensionamento del Fondo di sostegno per le famiglie vittime di gravi infortuni voluto dal governo. Al contrario subito una legge per l’omicidio sul lavoro”

L’ augurio di buon lavoro da parte del Segretario Generale Uil Lombardia Enrico Vizza al neo presidente della Commissione di Inchiesta su Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro di Regione Lombardia Samuele Astuti, (nomina, a cui plaude la UIL), diventa l’occasione per richiedere alla stessa commissione una convocazione della Confederazioni sindacali.

La Lombardia continua ad avere in dati più alti di tutte le regioni d’Italia in materia di infortuni sul lavoro e in itinere a cui vanno aggiunti quelli mortali. Il 2022 si è chiuso con 46.000 denunce di infortuni sul lavoro di cui 148 mortali, Nel corso del 2023 (primi 5 mesi) la nostra regione registra già 36.200 denunce di infortuni sul lavoro (187.324  a livello nazionale) di cui 49  di esse con esito mortali segnando un +4,2% rispetto al 2022 (264  a livello nazionale come si evince dai dati del Dipartimento Salute e sicurezza della UIL Lombardia) . E il dato ancor più allucinante è che a livello nazionale sono stati ben 7 gli infortuni con esito mortale per i minorenni sotto i 14 anni e 67 per la fascia di età 15-19 anni.

Il magistrato Bruno Giordano, già Direttore dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro fino al mese di dicembre 2022,  in più occasioni ha richiamato l’attenzione alle aziende irregolari. Nel rapporto annuale (2022 il 67% delle aziende ispezionate sono risultate irregolari (su 62.339 aziende 41.533 sono risultate irregolari).

E a maggior ragione Vizza alza i toni dopo le recenti decisioni del Governo sul taglio al fondo di sostegno alle vittime degli infortuni dopo che nel corso delle ultime 2 settimane in Italia ci sono stati oltre 5 decessi sui luoghi di lavoro di cui 3 in Lombardia.

<<Il governo – dichiara duro il numero uno della UIL lombarda– preso dalle azioni che limitano l’attività della Corte dei Conti con la “telenovela” PNRR, non si è accorto che la gente comune continua a morire di lavoro. Ecco perché chiediamo urgentemente un incontro di Uil, Cgil e Cisl con la commissione di inchiesta di Regione Lombardia e il suo Presidente Samuele Astuti, perché è inaccettabile che, se non si registrano almeno tre morti al giorno, non se ne parli da nessuna parte. Vogliamo da subito che la commissione d’inchiesta della Regione convochi i sindacati e si impegni con noi per elaborare una proposta di legge da presentare al Parlamento sul reato di omicidio sul lavoro. Specialmente ora, con il Governo Meloni che taglia anche i fondi destinati al risarcimento delle famiglie delle vittime….Come dire oltre al danno anche la beffa. E tutto questo davanti a morti per mancate misure di sicurezza da parte delle aziende>>.

Il Segretario Generale Enrico Vizza ha già scritto al Presidente Astuti per chiedere di essere ricevuto ribadendo quanto, insieme alle altre organizzazioni Sindacali Cgil e Cisl, ha continuato a rilanciare in questi anni: maggiori investimenti da parte di Regione per l’assunzione di ispettori, per il personale addetto alla vigilanza e soprattuto il rafforzamento del sistema di sanzioni su quelle attività produttive che non rispettano le regole e l’introduzione del reato di Omicidio sul Lavoro.

<<Durante la campagna elettorale – sottolinea Enrico Vizzasia per il rinnovo del Parlamento Italiano sia per il rinnovo del Consiglio Regionale lombardo, la UIL Lombardia, a tutti i livelli, ha avanzato proposte su Salute – Sicurezza – Legalità. Abbiamo chiesto che Regione Lombardia investa maggiormente anche su campagne informative pubbliche. La UIL Nazionale ha promosso da circa due anni la campagna ZERO MORTI SUL LAVORO. Anche nell’attuale legislatura, a seguito del confronto sui tavoli di Regione Lombardia (Competitività, Segreteria Tecnica e Stati Generali) a cui partecipano le associazioni di categoria e Sindacali, abbiamo chiesto di affrontare il tema nel PRS- S. Abbiamo chiesto, inoltre, che Regione Lombardia si faccia promotore di un’analisi delle attività produttive definite pericolose e investa risorse per una formazione ON THE JOB direttamente nei luoghi di lavoro, coinvolgendo il sistema bilaterale previsto dalla contrattazione nazionale. Non dimentichiamo che negli ultimi 4 anni sono aumentate tutte quelle situazioni che hanno portato un notevole aumento degli infortuni anche mortali : stage, precariato, contratti a termine, voucher, sfruttamento di giovani e studenti>>.