SALARIO MINIMO: SOLO RAFFORZANDO LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Danilo Margaritella,“Indispensabile dare forza alle parti sociali nella contrattazione collettiva

 

Milano, 20.5.2019. Un incontro dibattito sul salario minimo organizzato da UlL Milano Lombardia, UILTuCS Lombardia alla presenza del senatore Nannicini, relatore dell’ultimo DDL sul salario mimino. Un tema, questo che in queste settimane è stato al centro dell’agenda politica dei partiti e tra i temi elettorali in vista delle prossime Europee.

 

Da parte di UIL Milano Lombardia si reputa positivo che le Istituzioni abbiano deciso di sollevare il tema della questione salariale nel nostro Paese. Una presa di posizione che secondo il sindacato deve contribuire realmente a ridurre il carico fiscale per attivi e pensionati, fissi una validità erga omnes per tutte le imprese e tutti i lavoratori di ogni settore, venga data attuazione ai protocolli sottoscritti nel 2014, si effettui una lotta all’evasione contro il lavoro irregolare.

 

Inoltre si chiede di intervenire sull’attività Ispettiva. Questo perché i 4.000 ispettori in organico confrontati con 1,8 milioni di aziende private fa emergere che ogni ispettore dovrebbe controllare mediamente 456 aziende in un anno.

Si propone infine di assumere i minimo i tabellari dei CCNL come salario orario minimo per garantire tutele retributive adeguate e indispensabili

Linee che sembrano essere espresse dal DDL presentato dal Sen. Nannicini che il Segretario Generale UIL Milano Lombardia Danilo Margaritella commenta.

<<La nuova proposta, del Ddl, si allinea alle nostre richieste. Si rendono vincolanti i minimi già presenti nei singoli contratti, si rafforza la contrattazione collettiva e non c’è cifra di partenza. Proprio su questo tema il rischio sarebbe che la rigidità della cifra, se troppo alta (l’ipotetico salario minimo italiano sarebbe in questo caso tra i più elevati in Europa) potrebbe creare lavoro nero (molte aziende aumentando il costo del lavoro sarebbero costrette a licenziare o pagare in nero i lavoratori) se troppo bassa porterebbe a una fuga dalla contrattazione collettiva. Ed è da qui che si deve partire. Mi auguro che il ddl del senatore Nannicini possa costituire punto di riferimento importante, abbandonando le bandiere di partito tra maggioranza e opposizione>>.