Giornata mondiale per l’ambiente

Il mondo si trova ad affrontare la più grande pandemia dell’era moderna, che ha provocato ad oggi 6,9 milioni di contagi e 400 mila morti. Una tragedia che ha colto tutti impreparati, governi, istituzioni, cittadini, che mette a nudo la nostra vulnerabilità, facendoci riflettere sulla nostra reale debolezza e sui rischi a cui possiamo andare incontro. Parafrasando Papa Francesco: “pensavamo di rimanere sani in un mondo malato”.

La giornata mondiale dell’ambiente 2020 è dedicata alla Biodiversità. Un grido di allarme per la tutela e la salvaguardia delle diverse specie animali e vegetali che popolano il nostro Pianeta, a rischio di estinzione per l’incuria dell’uomo. In questi mesi di blocco totale, l’ecosistema ha trovato un suo equilibrio virtuoso, facendoci riscoprire e assaporare, anche nelle grandi città, l’aria non inquinata, le acque e i mari puliti, la ricomparsa di specie che da tempo non si vedevano o non si riproducevano. Un segnale forte contro lo scetticismo dei tanti negazionisti che, soprattutto tra i “potenti”, si rifiutano di adottare scelte e comportamenti eco sostenibili che eviterebbero, se adottati, un prevedibile tracollo ambientale al quale seguirebbero, come nel caso di quello sanitario, quello economico e sociale. Certo non si può pensare di fermare la nostra vita all’infinito. Dobbiamo trarne il giusto insegnamento, per cambiare il nostro stile di vita, i modi di produrre, lavorare, consumare, smaltire, risparmiare, e renderli compatibili con l’ambiente che ci circonda. Tutelare così la nostra salute e salvaguardare le ricchezze naturali del pianeta. Occorre avere la consapevolezza che anche le nostre azioni quotidiane possono incidere negativamente sull’impatto ambientale: una bottiglia di plastica non riciclata impiega da 100 a 1000 anni per decomporsi, una lattina da 20 a 100 anni, un pannolino da 400 a 500 anni, la semplice gomma da masticare, buttata per strada, ne impiega 5 di anni per decomporsi. Anche i comportamenti individuali sono quindi importanti, senza che questo possa intendersi come una deresponsabilizzazione della politica e di quanti interpretano il potere decisionale.

I contributi economici che il nostro Paese riceverà dall’UE per la transizione verde, rappresentano una grande opportunità per realizzare un nuovo modello di sviluppo in grado fronteggiare i cambiamenti climatici eliminandone gradualmente le cause. Gli impatti climatici e fisici del riscaldamento globale, in assenza di interventi possono innescare reazioni a catena imprevedibili. Il riscaldamento globale non solo ritarderà la crescita dei Paesi, ma aumenterà la disuguaglianza economica e sociale. Già oggi, un quarto della disuguaglianza globale tra i Paesi, è stata attribuita al cambiamento climatico. (Fonte: relazione sullo stato della Green Economy 2019). Purtroppo si devono registrare notevoli ritardi per raggiungere gli obbiettivi fissati dall’accordo di Parigi del 2016. Il disimpegno di grandi potenze, (grandi inquinatori) a livello globale e il silenzio sulle loro politiche ambientali, non ci lasciano ben sperare per il futuro del nostro Pianeta: il disastro ambientale del 29 maggio, in una cittadina mineraria russa, Norilsk, oltre il circolo polare artico, è a testimoniarlo; la fuoriuscita di carburante, nell’impianto termoelettrico, ha invaso i fiumi locali con 20 mila tonnellate di gasolio. Già nel passato, nella regione, si sono verificati gravi disastri ambientali. Il rispetto dell’ambiente, in un contesto geografico determinante per l’equilibrio climatico globale, sembra non essere una priorità. Purtroppo in tante parti del mondo si tende a piegare e imbrigliare le forze della natura al servizio di immediati interessi economici e finanziari.

Questo 5 giugno è importante perché nell’opinione pubblica è maturata una maggiore sensibilità sulle tematiche ambientali e sulla consapevolezza di avere una grande responsabilità da perseguire tutti insieme, con determinazione nell’interesse comune per le generazioni future. Il destino del pianeta è nelle nostre mani.

 

Mauro Broi