Conciliazione famiglia-lavoro e tutela della maternità

Il consiglio regionale approva Risoluzione

La UIL Milano e Lombardia attraverso la partecipazione ai vari tavoli istituzionali sostiene, e pone particolare attenzione da sempre, politiche che favoriscono il corretto equilibrio tra vita professionale e personale e misure che consentono nell’ambito della conciliazione la completa realizzazione delle donne in ogni ambito di vita. Realizzazione che viene di fatto ancora ostacolata con la maternità, che costituisce un passaggio a rischio di esclusione dal mercato del lavoro e blocco di progressione di carriera.

“Nel prendere atto dell’approvazione della Risoluzione – dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria confederale UIL Milano e Lombardia – riteniamo che nell’ambito della nostra regione debbano essere adottate prioritariamente azioni concrete di potenziamento complessivo della rete dei servizi. Il richiamo a bonus e soluzioni di politica passiva citati nel testo approvato rispondono solo in parte alle reali esigenze di sostegno delle famiglie”.  “Sui temi della conciliazione vita-lavoro occorre che Regione Lombardia promuova azioni strutturali, efficaci nel tempo, spostando l’obiettivo da supporto aziendale a risposta concreta di un bisogno sociale”.

“Come abbiamo avuto modo di evidenziare nel corso dell’Audizione presso la Commissione attività produttive, istruzione, formazione e occupazione di Regione Lombardia, mancano infrastrutture sociali e politiche concrete di sostegno alla cura, di condivisione della cura, il cui lavoro ricade esclusivamente sulle donne. Occorre potenziare i consultori pubblici, presidi territoriali fondamentali per la salute delle donne, investire risorse adeguate e dotarli di tutte le figure professionali previste dalla normativa”.

“Maternità e famiglia non esauriscono il ruolo della donna nella società, il suo diritto a concorrere al benessere proprio e della comunità in cui vive. Ci sono diritti da difendere e tutelare e diritti da conquistare che riguardano pari opportunità e accesso alla carriera, divario retributivo da colmare, posizione nel mercato del lavoro da potenziare, sui quali attendiamo un impegno concreto”.