Economia e prezzi

Economia

Industria: in agosto bassa la crescita dei prezzi industriali, che erano stati trascinati verso l’alto dagli aumenti delle materie prime nei mesi scorsi, sia nell’Area Euro che in Italia (+2,7% dopo rispettivamente il +1,6% e il +2,4% di giugno).

Frena un pò la forte caduta della produzione industriale in Italia; dopo il -7,3% in luglio resta ancora in territorio negativo con -5,2% in agosto 2012; anche nell’Area Euro il valore passato in territorio negativo a dicembre 2011 (-1,6%) continua a restare in negativo anche in agosto (-2,9%).

Ad agosto in Italia calano ulteriormente gli ordinativi dell’industria, passati dal -3,6% di settembre 2011 al -14,3% di marzo al -9,0% di agosto; quelli sull’estero erano anch’essi passati in negativo a dicembre (-1,9%), tornati in positivo in luglio (+3,4%) e sono ad agosto al +2,9%, superando per il secondo mese consecutivo la soglia del negativo; il dato è importante e merita di essere tenuto sotto controllo nei prossimi mesi in special modo per la Lombardia.

Il fatturato in agosto recupera, pur restando negativo al -2,6%, dal -6,9% di giugno e dal -5,2% di luglio; la quota estera continua a restare positiva al +2,3%.

In Lombardia nel secondo trimestre 2012 rispetto al 2011 la produzione industriale è diminuita dello -5,4%, gli ordinativi esteri sono diminuiti seppur solo del -0,2% , il fatturato è cresciuto del +4,0%. I dati sul terzo trimestre dovrebbero essere disponibili da UnionCamere a fine ottobre/inizio novembre.

Esportazioni: continua il buon andamento delle esportazioni italiane, in particolare verso i Paesi extra-UE; il dato di agosto segna un bel +14,1% rispetto ad agosto 2011; anche le importazioni, dopo le brusche cadute dei mesi scorsi, continuano la lenta crescita passando in territorio positivo per quelle dai Paesi Extra-UE, segnalando in anticipo una possibile ripresa della produzione (aumentano le importazioni di materie prime ed energetici).

Ancora male il commercio al dettaglio nella zona Euro (-1,3% in agosto), dove il dato è negativo da maggio 2011; ancora peggio in Italia – ultimo dato quello di luglio (-3,2%) dove il dato aveva mostrato qualche segno di ripresa (+1,5% in marzo dopo il +0,5% di febbraio) ed ora è tornato pesantemente negativo.

Il cambio euro/dollaro, che era giunto a toccare 1,4882 in maggio 2011, è ormai stabile attorno a quota 1,30(1,3044 il 19 ottobre 2012).

Stabile il prezzo del petrolio sui 90$ circa ($92,36il 19 ottobre 2012); il prezzo al barile è passato comunque da 79,20$ del 30 settembre 2011 a 107,40$ (09/03/2012).

Più o meno stabile il prezzo dell’oro, che dopo aver raggiunto quota 1.900$ l’oncia ai primi di settembre 2011 (era comunque poco sopra i 500$ cinque anni fa!) si attesta vicino a quota 1.700$.

L’Euribor a tre mesi (è il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali e che viene preso come riferimento per i mutui a tasso variabile) continua a scendere, attestandosi il 19 ottobre sul valore di 0,204% (era 1,343% il 2 gennaio 2012!).

A settembre andamenti discontinui per tutti gli indici di fiducia sia a livello europeo che italiano, in particolare l’ESI di Eurostat scende per la zona Euro a 85,0 mentre per l’Italia l’indice si attesta a quota 78,5; non sono in arretramento gli indici di fiducia dell’industria (88,3 contro 87,3 di agosto), delle costruzioni (86,5 contro 82,4 di agosto) e dei servizi (78,5 contro 75,3 di agosto); stabile e ancora molto bassa la fiducia dei consumatori (86,2), lontanissimo dal livello del dicembre 2009 (113,7!). Il CLI (Composite Leading Indicator, indice di fiducia rilevato da OCSE) è stabile ad agosto sopra quota 100 (100,1).

Particolarmente grave è il perdurare in territorio negativo ormai da ottobre 2011 dell’indicatore di crescita €-coin(-0,32 a settembre dopo il -0,33 di agosto).

altPrezzi

L’inflazione in settembre è stabile sia nell’Area Euro (+2,6%) che in Italia(+3,2%), dove il paniere dei beni più acquistati risale bruscamente al +4,7% dopo il 4,2% di agosto; in risalita anche a Milano il tasso tendenziale d’inflazione (+2,9%) mentre è stabile la core inflation (+2,1%).

Nel report degli indicatori sono stati aggiunti due nuovi grafici che esaminano l’andamento del tasso tendenziale di inflazione per il capitolo “alimentari” sia per le città della Lombardia per le quali il dato è disponibile (grafico 4.6) sia per gli altri cinque capoluoghi di regione tenuti sotto controllo (grafico 4.8). come si può notare il dato è molto variabile per la Lombardia, passando dal +1,6% di Bergamo al +4,2% di Varese; molto più stabile per i capoluoghi (+2,5% Palermo, +3,5% Genova).

L’indice IPCA medio degli ultimi 12 mesi, ricalcolato al netto degli energetici, a settembre scende a quota +2,5%, non superando per ora la stima prevista per il 2012 (+3,1%); resta comunque di molto superiore al livello di crescita delle retribuzioni (+1,6% ad agosto).