27 gennaio Giorno della Memoria

In occasione della Giornata della Memoria, che ogni anno si celebra il 27 gennaio, pubblichiamo il ricordo della figura di Vittoria Nenni nelle parole di Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia: “Un tempo che appare distante dal nostro, così lontano da una storia tra le più tragiche del novecento eppure ancora tristemente così vicino a noi, alle nostre vite, alle vite di chi allora fu costretto a subire atrocità. Di quante e quanti ancora subiscono la barbarie della persecuzione e della guerra. Vite così vicine alle nostre, alle nostre gioie e ai nostri dolori, spezzate e condannate all’oblio. Tranne le voci di chi, come Vittoria Nenni, assurge ancora oggi a simbolo di quelle vite, con la sua storia, la sua resistenza, il suo coraggio, grazie all’impegno della Fondazione Pietro Nenni e al libro a lei dedicato, scritto da Antonio Tedesco, in pagine di luminosa e toccante intensità”.

“Una donna che vogliamo ricordare – continua Eloisa Dacquino – in una giornata simbolo, quella della Memoria, per non dimenticare oggi, come ieri, la banalità del male che si affaccia ancora, purtroppo, nelle nostre vite. Brecht scriveva ‘Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi’. In un tempo immutato di vite sospese, umiliate, di intelligenze offuscate dal male, l’auspicio è che possano continuare ad avere la grandezza di Vittoria Nenni, figlia di Pietro Nenni e Carmen Emiliani, che qui a Milano in corso XXII Marzo conosce bambina la violenza fascista, una violenza che purtroppo nel corso della sua giovane vita non l’abbandonerà se non per i pochi anni di esilio a Parigi e subirà poi con il nazismo la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, dove troverà la morte. Una donna che impegnerà la sua giovane vita al servizio degli altri con coraggio e coerenza, che pagherà con la vita l’impegno in nome degli ideali di giustizia sociale e libertà. Una donna che ha saputo donare conforto alle compagne anche nei mesi di prigionia atroce. Amiche con le quali aveva condiviso la resistenza e che non aveva voluto lasciare, come Charlotte Delbo”.

Donne che oggi insieme a lei vogliamo ricordare per la loro lotta, il loro esempio, la loro sofferenza e sacrificio estremo in nome di ideali ancora lontani da venire e sempre necessari di libertà e giustizia sociale, contro ogni forma di persecuzione. E che nella figura e nella vita di Vittoria Nenni vogliamo richiamare alla memoria, ricordando il messaggio che consegnerà in punto di morte, dilaniata dal tifo, all’amica compagna di prigionia “Dite a mio padre che ho avuto coraggio fino all’ultimo e non rimpiango nulla”.