VADEMECUM SULLE NOVITÀ DI ACCESSO ALLA PENSIONE NEL 2018

Nel 2018 per effetto di alcune norme introdotte dalla Legge Fornero cambieranno l’età di accesso alla pensione per le lavoratrici del settore privato, la quale salirà da 65 anni e 7 mesi a 66 anni e 7 mesi, e l’età per poter richiedere l’assegno sociale che verrà anche essa innalzata di un anno a partire dal 1 gennaio 2018. Il lavoro del sindacato ha prodotto importanti misure che hanno avuto il merito di reintrodurre un principio di flessibilità e di equità nel sistema previdenziale, ma ancora molto resta da fare, per questo la nostra azione continuerà anche nel 2018 per dare una risposta ai lavoratori, alle lavoratrici ed ai pensionati a partire da una valorizzazione del lavoro di cura svolto dalle lavoratrici, dall’introduzione di una pensione di garanzia per i giovani, dal recupero del potere di acquisto delle pensioni.

L’ACCESSO ALLA PENSIONE NEL 2018

La Pensione di vecchiaia

Dal 1° gennaio 2018 l’età di accesso alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici ed i lavoratori del settore sia pubblico che privato sarà di 66 anni e 7 mesi. Si parifica quindi l’età di accesso delle lavoratrici del settore privato a quella degli uomini a come previsto dalla norma Sacconi successivamente modificata dalla legge Fornero. Innalzamento che produrrà un impatto, soprattutto, sulle lavoratrici nate dopo il 1° giugno 1962 che vedranno la loro pensione rimandata al 2019.

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1 Lavoratori con data prima contribuzione antecedente al 31 dicembre 1995.

2 Lavoratori con data prima contribuzione successiva al 1 gennaio 1996.

Pensione anticipata

Sarà possibile accedere alla pensione, sia nel regime misto che contributivo, senza alcuna penalizzazione, se si ha maturato un anzianità contributiva pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

 

Per gli iscritti al regime misto è valida qualsiasi tipo di contribuzione , ma resta necessario aver maturato 35 anni di contribuzione effettiva. Mentre per gli iscritti al regime contributivo è valida qualsiasi contribuzione ad esclusione della prosecuzione volontaria, per questi, inoltre, i periodi di lavoro precedenti il 18° anno di età l’anzianità viene moltiplicata per 1,5 volte.

Nel regime contributivo è previsto l’accesso alla pensione anticipata anche con il requisito anagrafico ridotto a 63 anni e 7 mesi, con 20 anni di contribuzione ed un importo della pensione che sia pari ad almeno 1.268,4 €, ovvero 2,8 volte l’assegno sociale.

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Anticipata lavoratori precoci

Dal 2017 è possibile accedere alla pensione anticipata con requisito contributivo ridotto a 41 anni per alcune tipologie di lavoratori precoci, ovvero per coloro che abbiano maturato almeno 12 mesi di contribuzione prima del 19° anno di età:

lavoratori disoccupati, che abbiano terminato da almeno 3 mesi la prestazione per la disoccupazione a loro spettante;

lavoratori che abbiano che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%;

lavoratori che assistono al momento della richiesta e da almeno sei mesi il un parente o un affine di primo grado o di secondo grado3 convivente con handicap in situazione di gravità;

lavoratori dipendenti addetti a lavori usuranti (ex. DL 21 aprile 2011, n. 67;

lavoratori che in 6 degli ultimi 7 anni o in 7 degli ultimi 10 anni abbiano svolto un mansione gravosa:

  1.  operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici,
  2.  conduttori di gru e macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni,
  3.  conciatori di pelli e di pellicce,
  4.  conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante,
  5.  conduttori di mezzi pesanti e camion,
  6.  lavoratori del settore sanitario infermieristico,
  7.  ostetrico ospedaliero con lavoro organizzato in turni,
  8.  addetti all’assistenza di persone non autosufficienti,
  9.  insegnanti della scuola pre-primaria,
  10.  facchini,
  11.  addetti allo spostamento merci e assimilati,
  12.  personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia,
  13.  operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori,
  14.  operai e braccianti agricoli,
  15.  marittimi,
  16.  addetti alla pesca,
  17.  siderurgici di prima e seconda fusione, lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra le attività usuranti.

3 Per i parenti o affini di secondo grado, il requisito è ritenuto sussistente qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità abbiano compiuto i 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti.

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Anticipo Pensionistico – APE Sociale

In via sperimentale anche per il 2018 sarà possibile richiedere l’indennità “Ape Sociale” per alcune categorie di lavoratori meritevoli di tutela che abbiano almeno 63 anni, con un anticipo massimo sull’età di pensionamento pari a 3 anni e 7 mesi:

lavoratori disoccupati, che abbiano terminato da almeno 3 mesi la prestazione per la disoccupazione a loro spettante, con un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni;

lavoratori disoccupati a seguito di cessazione di contratto a tempo determinato che abbiano lavorato per almeno 18 mesi negli ultimi 36 mesi, con un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni;

lavoratori che abbiano che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, con un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni;

lavoratori che assistono al momento della richiesta e da almeno sei mesi il un parente o un affine di primo grado o di secondo grado4 convivente con handicap in situazione di gravità, con un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni;

lavoratori che in 6 degli ultimi 7 anni o in 7 degli ultimi 10 anni abbiano svolto un mansione gravosa, con un’ anzianità contributiva di almeno 36 anni:

operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici,

  1.  conduttori di gru e macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni,
  2.  conciatori di pelli e di pellicce,
  3.  conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante,
  4.  conduttori di mezzi pesanti e camion,
  5.  lavoratori del settore sanitario infermieristico,
  6.  ostetrico ospedaliero con lavoro organizzato in turni,
  7.  addetti all’assistenza di persone non autosufficienti,
  8.  insegnanti della scuola pre-primaria,
  9.  facchini,
  10.  addetti allo spostamento merci e assimilati,
  11.  personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia,
  12.  operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori,
  13.      operai e braccianti agricoli,
  14.  marittimi,
  15.  addetti alla pesca,
  16.  siderurgici di prima e seconda fusione, lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non ricompresi tra le attività usuranti.

4 Per i parenti o affini di secondo grado, il requisito è ritenuto sussistente qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità abbiano compiuto i 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti.

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Per le lavoratrici madri il requisito contributivo è ridotto di 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di due.

Lavori Usuranti

Per chi svolge mansioni particolarmente faticose o usuranti è previsto il pensionamento anticipato con il sistema delle quote, pari a 97,6 da ottenere sommando l’età, almeno 61 anni e 7 mesi con l’anzianità contributiva almeno 35 anni:

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Le categorie interessate sono:

soggetti che hanno svolto lavori in galleria, cava o miniera;

i lavori ad alte temperature;

i lavori in cassoni ad aria compressa;

le attività per l’ asportazione dell’ amianto;

le attività di lavorazione del vetro cavo;

lavori svolti dai palombari;

lavori espletati in spazi ristretti.

conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo

lavoratori notturni

Per essere identificati come usuranti i lavoratori devono aver svolto una di queste mansioni in 7 degli ultimi 10 anni lavorativi o in almeno la metà della carriera lavorativa.

Per i lavoratori notturni il valore della quota varia in relazione alle ore nelle quali svolgono attività lavorativa e per il numero di giornate svolte.

Il beneficio pieno viene riconosciuto a chi abbia svolto per almeno 3 ore (nell’intervallo ricompreso tra la mezzanotte e le cinque) nell’intero anno lavorativo; oppure per almeno 6 ore (sempre nell’intervallo ricompreso tra la mezzanotte e le cinque) per almeno 78 giorni l’anno. Per chi abbia lavorato per meno giornate il valore della quota e l’età anagrafica minima richiesta sono aumentati di 1 anno, se le giornate annue in cui si è svolto il lavoro notturno sono state da 72 a 77; di 2 anni se il lavoro notturno annuo è stato svolto per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71.

La legge di bilancio 2018 chiarisce che per chi abbia svolto lavoro su cicli di 12 ore, sulla base di accordi sottoscritti al 31 dicembre 2016, i giorni lavorativi utili all’accesso alla pensione anticipata siano conteggiati moltiplicandoli per 1,5 volte.

Assegno sociale

Dal 2018 per effetto dell’innalzamento dell’età  previsto dalla legge Fornero, pari ad 1 anno, sarà erogato a chi abbia compiuto almeno 66 anni e 7 mesi e che abbiano un reddito complessivo inferiore all’importo dell’assegno stesso, pari, nel il 2018, a 453 € mensili per 13 mensilità, il limite reddituale viene raddoppiato nel caso in cui il richiedente sia coniugato.

(L’Inps ha precisato che tale aumento non interesserà i lavoratori che abbiano compiuto 65 anni e 7 mesi prima del 31 dicembre 2017, ovvero opererà solo per chi sia nato dopo il 31 maggio 1962).

a cura del Servizio Politiche Previdenziali della UIL Confederale – Domenico Proietti

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