RIORGANIZZAZIONE INPS – ASSEMBLEA UNITARIA APERTA

Si è svolta allo spazio Oberdan un’assemblea unitaria UILPA FPCGIL CISLFP CISAL aperta alla cittadinanza e ai rappresentanti delle istituzioni locali, sulla riorganizzazione INPS dell’area metropolitana milanese e imminente chiusura della sede di via Pola. Presenti la Vice Sindaca della Città Metropolitana Arianna Censi, il consigliere regionale Onorio Rosati, il consigliere comunale Antonella Pirovano, le segreterie confederali regionali, dei patronati e delle categorie dei pensionati di Cgil e Cisl Milano e UIL Milano e Lombardia.

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Il personale e le rappresentanze sindacali dei lavoratori considerano grave l’abbandono da parte dell’INPS di una zona centrale e strategica che per numero di prestazioni (91000 annue) e di accessi all’utenza (circa 600 al giorno) risulta un fondamentale presidio dell’Istituto della Previdenza Sociale a Milano e nell’Area Metropolitana.

A seguito di scelte dettate dal contenimento dei costi, per la continua riduzione di personale soggetto anche a ripetuti spostamenti a seguito delle chiusure delle sedi, risulta evidente la difficoltà nell’accogliere l’utenza e nel garantire la tempestività delle erogazioni dei servizi e delle prestazioni ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese.

Inoltre la previsione di apertura di Punti INPS,  con i servizi resi nei Municipi, non è una ipotesi sufficiente ad ottemperare in modo adeguato le necessità di una utenza sempre più fragile in questo contesto socio economico.

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L’assemblea ha approvato una mozione contenente la richiesta dell’apertura di un tavolo con INPS, Comune di Milano, Città Metropolitana, Regione Lombardia che possa affrontare concretamente il progetto di riorganizzazione, ivi compresa la chiusura del sito di via Pola e l’istituzione di diversi “punti INPS” nei Municipi..

Ha richiesto anche la convocazione di un’assemblea congiunta tra dipendenti dell’INPS e del Comune di Milano per affrontare la situazione con una visione di insieme.

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L’assemblea ha dato inoltre mandato alle OOSS di proclamare lo stato di agitazione qualora il tavolo non venga convocato entro 10 giorni.