Piano Generale del Territorio

C’è un deficit di strategia urbanistica nel Piano Generale del Territorio

C’è un deficit di strategia urbanistica nel Piano Generale del Territorio: nel momento in cui viene  programmato un incremento di popolazione residente di circa il 38% nell’arco di un ventennio  non sono chiariti  i nuovi equilibri  tra  l’area milanese e gli insediamenti lombardi circostanti,    nè gli obiettivi che  la città si pone per edilizia sociale, servizi e attività produttive.

Più che il numero di  300.000 nuovi cittadini,   occorre conoscere quali tipologie di abitanti si vuole attrarre e da dove, per far fronte tempestivamente alla necessità di  infrastrutture. Oggi tra Milano e provincia si può stimare un fabbisogno di 30.000 alloggi di edilizia economica  per circa 100.000 persone. La concessione di un  incremento dell’indice di utilizzazione territoriale pari allo 0,35 potrebbe in teoria consentire la realizzazione di cospicui interventi di edilizia sociale. Sulla carta potrebbe funzionare, ma in concreto?

 

Come è stato  dimostrato dall’esito di alcuni recenti bandi del Comune, finalizzati a costruire anche alloggi a canone sociale, la convenienza  degli imprenditori di realizzare edilizia sociale, beneficiando di un consistente incremento volumetrico, è esposta all’andamento del mercato immobiliare.  Di fronte all’emergenza sociale servono precise garanzie per l’edilizia popolare. Milano deve realizzare un nuovo importante quartiere  di proprietà pubblica, con differenti tipologie di canone (libero, moderato e sociale) e consentire da subito all’Aler di intervenire sul patrimonio pubblico esistente Non dimentichiamo che la legge in vigore obbliga tutti i comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti a determinare il fabbisogno di edilizia economica e popolare ed a destinare aree sufficienti per soddisfarne almeno il 40%. D’altra parte il  “piano delle regole” si affida a meccanismi come lo scambio di aree contro diritti volumetrici. In un mercato perfetto non ci sarebbero problemi,  invece il rischio concreto è di favorire la grande proprietà immobiliare. Milano è il centro di un grande bacino insediativo di mobilità che tende a divenire una sola città. Per realizzare questo obiettivo occorre   un sistema integrato che fornisca condizioni di trasporto urbano a tutta la Lombardia attraverso la rete del Servizio Ferroviario Regionale, che dovrebbe rientrare nelle priorità del progetto di governo del territorio..

 

Walter Galbusera, segretario della UIL di Milano e della Lombardia