Moda e legalità: firmato un nuovo protocollo sulla trasparenza delle filiere

Eloisa Dacquino: “Questa intesa punta a un cambio di paradigma, verso una filiera responsabile e di qualità. Il settore moda è un’eccellenza produttiva che non può più permettersi zone franche di sfruttamento e illegalità”.

Nunzio Dell’Orco: “Le parti sociali recuperano un ruolo fondamentale per monitorare l’andamento e il monitoraggio del settore anche grazie all’utilizzo di dati aggregati. Un grande risultato per il territorio e per tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore

E’ stato siglato oggi, presso la Prefettura di Milano, il Protocollo d’intesa per la promozione della legalità e della trasparenza nel settore della moda.

L’accordo, sottoscritto da Istituzioni locali, Associazioni datoriali, Organizzazioni sindacali – tra cui UIL Lombardia – ed Enti di Vigilanza, nasce con l’obiettivo di contrastare fenomeni di sfruttamento e lavoro irregolare lungo le filiere produttive del tessile, abbigliamento, calzature e accessori.

Tra le misure previste, l’istituzione di una piattaforma di filiera, finalizzata al monitoraggio dei rapporti contrattuali, alla tracciabilità delle catene di fornitura e all’individuazione di situazioni critiche. Si tratta di uno strumento concreto per innalzare i livelli di trasparenza e responsabilità delle imprese, rafforzando la capacità di prevenzione e intervento da parte di tutti i soggetti coinvolti. Previsto altresì un sistema di premialità per le imprese aderenti.

Questo Protocollo – evidenzia Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia –  è un primo passo verso un sistema dove la trasparenza diventa un requisito strutturale e non un’opzione. Troppe volte, anche in un settore simbolo del Made in Italy, assistiamo a dinamiche di sfruttamento che colpiscono lavoratrici e lavoratori, spesso nascosti dietro i meccanismi opachi del subappalto. Questa intesa punta a un cambio di paradigma, verso una filiera responsabile e di qualità. Il settore moda è un’eccellenza produttiva che non può più permettersi zone franche di sfruttamento e illegalità>>.

<<L’istituzione della piattaforma – conclude Dacquino – rappresenta un’opportunità concreta per rendere visibili i soggetti coinvolti e, di conseguenza, facilitare le verifiche e responsabilizzare tutta la filiera, a partire dai committenti. Per la UIL Lombardia questo Protocollo rappresenta l’avvio di un impegno operativo che vogliamo rendere concreto e misurabile. Ci aspettiamo ora che le imprese condividano altrettanto concretamente impegno e responsabilità sociale. Le lavoratrici, i lavoratori, hanno diritto a condizioni di lavoro dignitose, sicure e contrattualmente tutelate, in ogni segmento della filiera>>.

Il Protocollo prevede anche momenti di formazione congiunta, iniziative di sensibilizzazione e un sistema di monitoraggio condiviso sull’effettiva applicazione degli impegni assunti. L’intesa si inserisce in una strategia più ampia di contrasto al lavoro irregolare e di valorizzazione di una filiera etica, trasparente e rispettosa delle regole.

<<Dopo mesi di duro lavoro – sottolinea il segretario UILTEC Lombardia Nunzio Dell’Orcoabbiamo raggiunto intesa sul protocollo d’intesa per la legalita’ dei contratti di appalto nelle filiere produttive della moda. Un accordo che muove dalla necessità di verificare in maniera chiara e trasparente la bontà e la correttezza di tutta la filiera. Le parti sociali recuperano un ruolo fondamentale per monitorare l’andamento e il monitoraggio del settore anche grazie all’utilizzo di dati aggregati. Un grande risultato per il territorio e per tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore>>.