10° RAPPORTO UIL SULLA CASSA INTEGRAZIONE

Nel mese di ottobre, le ore autorizzate di cassa integrazione, pari a 36,4 milioni di ore, hanno salvaguardato oltre 214 mila posti di lavoro. Rispetto al mese precedente vi è stato un aumento di ore del 78,6%, dovuto sia alla crescita delle autorizzazioni della Cassa Integrazione Straordinaria (+116,2%) che della Ordinaria (+31,5%). Scende del 17,4% la deroga.

Nel periodo gennaio-ottobre, sono state autorizzate oltre 302 milioni di ore (in flessione del 39,9% rispetto allo stesso periodo del 2016), di cui la gestione straordinaria ha assorbito il 62,4% del montante complessivo (189 milioni di ore). Nei 10 mesi assistiamo – osserva il Segretario Confederale Guglielmo Loy – ad una diminuzione generalizzata nelle tre gestioni (cigo -25,3%, cigs -43,9%, cig in deroga -46,5%), nelle 3 macro aree (Nord -49,8%, Centro -40,9%, Mezzogiorno -9,8%) ed in tutte le Regioni (con le sole eccezioni della Puglia che aumenta del 25,2% e della Basilicata che vede un incremento del 22,1%).

A questi numeri vanno aggiunti anche quelli relativi ad altri 2 strumenti di protezione sociale “per” e “nel” lavoro: il Fis (Fondo integrazione salariale) e Fsba (Fondo di solidarietà bilaterale del settore artigiano) i quali, complessivamente, hanno tutelato, ad oggi, oltre 117mila persone.

Con i dati di ottobre si segnala, sottolinea Loy, come abbiamo più  volte ricordato, che il tema della febbre della crisi continua a pervadere ancora una parte del nostro sistema produttivo, quello soprattutto delle aziende in maggiore difficoltà.

Seppur, infatti, nei 10 mesi di quest’anno, sono diminuite le ore di cassa integrazione straordinaria, rispetto al 2007 (anno pre crisi) le stesse sono quasi triplicate (erano 71 milioni nel 2007 a fronte delle 189 milioni del 2017), mentre più lieve l’aumento dell’ordinaria (da 59 milioni di ore del 2007 ai 87 milioni di ore del 2017).

Questa nuova composizione delle ore autorizzate indica, pur con un Pil in lenta ripresa,  come si  stia  manifestando una selezione tra le  imprese, soprattutto quelle più  grandi, tra le quali convivono eccellenze ed imprese, osserva Loy, con dolorosi processi di ristrutturazione, che conseguentemente richiedono la cassa integrazione straordinaria, strumento questo che ha assorbito il 62,4% del totale delle ore.

L’efficacia sulla tenuta dell’occupazione dimostrata anche recentemente soprattutto dalla cassa integrazione straordinaria, ha spinto la Uil, conclude Loy, a richiedere la revisione delle regole di questo strumento (durata e costo) ed i provvedimenti in Legge di Bilancio colgono questa necessità anche se in forma graduale: proroga per le imprese ricadenti nelle aree di crisi complessa, aumento del fondo per sostenere la gestione delle crisi per aziende di rilevanza strategica. A questi provvedimenti se ne aggiungono 2 altrettanto significativi: rendere più fruibile l’accesso al Fis (fondo di integrazione salariale) che in gran parte sostituisce   la “vecchia” cassa in deroga ed, infine, la novità, fortemente richiesta dalla UIL di rendere fruibile l’assegno di ricollocazione anche in periodo di cassa Straordinaria. Questo provvedimento, giustamente, si accompagna con un intervento che prevede il raddoppio del “ticket licenziamento” finalizzato, oltre che a reperire le risorse per lo stesso assegno di ricollocazione, anche a rendere meno competitivo lo stesso licenziamento rispetto all’attuale costoso accesso (per le imprese) alla Cassa Straordinaria.

Ore autorizzate ad OTTOBRE 2017 (confronto con SETTEMBRE 2017)

Dati nazionali e per gestione:

ORE AUTORIZZATE: 36,4 milioni (+78,6% su settembre 2017)

CIGS: 25,8 milioni (+116,2%)

CIGO: 9,7 milioni (+31,5%)

CIGD: 863 mila (-17,4%)

Dati per macro area:

NORD: 14,2 milioni (+89,5%)

CENTRO: 11,4 milioni (+138,5%)

MEZZOGIORNO: 10,8 milioni (+33%)

Dati regionali:

Aumento in 16 Regioni e nella Prov. Aut. di Trento.

Prime 3 Regioni per maggior aumento: Umbria (+3.164,4%); Sardegna (+603,2%); Prov. Aut. Trento (+488,9%)

Ultime 3 Regioni con maggiore flessione: Basilicata (-85,1%); Abruzzo (-65%); Prov. Aut. Bolzano (-54,4%)

 

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