Tavola rotonda del 23 febbraio su Green economy

Ieri 23 febbraio 2016 nella sede di Gigroup si è svolto il convegno dal titolo:”AMBIENTE, ECO INNOVAZIONE SVILUPPO E OCCUPAZIONE” alla presenza di molti ospiti.

Danilo Margaritella Segretario Generale della Uil Milano e Lombardia, Grazia Francescato giornalista e ambientalista, Fiorello Cortiana Ecologista, Marina Valagussa collaboratrice Assessorato al Lavoro Regione, Andrea Costi responsabile nazionale Uil per l’ambiente, Mauro Broi responsabile dipartimento Uil Green Economy,Barbara Megetto responsabile di Legambiente Lombardia, Pierfrancesco MaranAssessore Trasporti del Comune di Milano, e Silvana Roseto Segretario Confederale Nazionale.
Nella seconda parte si è costituito il direttivo operativo per la costituzione ufficiale del tavolo regionale ambiente e sviluppo sotenibile.

“Il boom dei green bonds e necessità di creare lavoro e bonifiche rispetto al territorio, in particolare sul fronte dell’amianto”.
Sono i 2 temi lanciati dal segretario della Uil Milano e Lombardia Danilo Margaritella, durante il convegno ‘Ambiente, eco-innovazione, sviluppo e occupazione’, organizzato dal sindacato, a Milano. “I green bonds, in un panorama come quello bancario e finanziario, sotto osservazione per scandali e difficoltà, stanno raggiungendo ragguardevoli cifre di investimento. A livello mondiale, attraverso le emissioni delle grandi multinazionali, delle banche europee, della banca mondiale, c’è un interesse dei risparmiatori, delle imprese, delle big company, di 24 Paesi diversi, a investire sulle obbligazioni verdi, che, a livello mondiale si aggirano sui 43 mld di euro, mentre nel nostro Paese, nel 2015, siamo intorno a 1,7 mld di euro“, spiega. Sul fronte della creazione di occupazione e delle bonifiche sul territorio, Margaritella ricorda che “Milano, oltre all’inquinamento, ha il grosso problema dell’amianto: 3 mln di metri cubi nella Città Metropolitana che dovevano essere smaltiti entro il 2015 e che, oggi, sono ancora fermi e rappresentano un problema per la salute. Quindi, quello dell’amianto è un tema su cui dobbiamo sollecitare la politica perché ci sia un’attenzione forte“, sottolinea. “Gli ultimi consuntivi, su questo tema, risalgono al 2013, dopo di che silenzio. Quindi, come sindacato, dobbiamo sollecitare la politica a una ripresa forte delle iniziative di bonifica: questo significa, anche, creare un momento di lavoro per le imprese e coloro che sono direttamente interessati al tema della bonifica, che lego alla questione dell’edilizia, il terzo settore, insieme a industria e agricoltura, che ha avuto sviluppo rispetto a progetti di green economy“, sostiene. “La nostra è una spinta rispetto alla politica. Come sindacato dobbiamo fungere da agente di sensibilizzazione e spinta alla politica perché su questi temi ci sia la necessaria attenzione, purtroppo non è sempre così“, aggiunge Margaritella.
Il guaio è che era tutto già sul tavolo nel 1972, alla prima conferenza su ambiente e sviluppo, a Stoccolma: l’allarme per l’inquinamento e il cambiamento climatico è l’indicazione di rotta che sembrava fosse stata raccolta nel 1992, alla conferenza di Rio de Janeiro, quando tutti hanno deciso di intraprendere la strada della sostenibilità“, interviene l’ex parlamentare dei Verdi e attivista ambientalista Grazia Francescato. “Sviluppo sostenibile significa fare una conversione ecologica dell’economia e della società, mettendo insieme le ragioni dell’ambiente e del lavoro. In Italia, 372.000 aziende hanno scelto la green economy; siamo i primi nel riciclo industriale, nel biologico, con 1 mln di ettari, con una crescita del 2% lo scorso anno; 2,5 mln di euro di intervento nell’efficientamento energetico“, sono i dati snocciolati da Francescato che bacchetta il premier Matteo Renzi: “a Parigi concorda per la lotta contro il cambiamento climatico, in Italia trivella a go-go i mari, per tirare fuori petrolio che durerà, al massimo, 6/8 settimane. Quindi, c’è una schizofrenia“, commenta. “In una situazione del genere chi fa la differenza potrebbero essere i sindacati, perché l’importante, oggi, non è solo difendere il lavoro ma crearne di nuovo e che sappia mettere insieme difesa dell’ambiente, lotta al cambiamento climatico e diritti del lavoro. Il ritardo è pazzesco. Stiamo andando verso il caos climatico e i sindacati dovrebbero essere alla testa di questa trasformazione del lavoro, non seguire con fatica. E’ una metamorfosi richiesta a tutti, anche ai cittadini“, precisa e Milano, “finalmente, ha acquisito un ruolo in Europa, su questi temi, da Area C alle innovazioni sullo sharing che hanno contribuito a cambiare diverse abitudini di spostamento dei nostri cittadini“, assicura l’assessore comunale alla Mobilità Pierfrancesco Maran.
I milanesi sono disponibili al cambiamento quando vedono che funziona e migliora la loro qualità della vita, come questi provvedimenti ma non dobbiamo fermarci, anche a livello infrastrutturale: la M4 in costruzione, l’idea che stiamo sviluppando di portarla fino a Segrate e la linea 5 fino a Monza“.
A questo si aggiunge “la sfida dei prossimi 5 anni: consentire a un’area più vasta, anche esterna alla città, di avere gli stessi comportamenti. Non possiamo più pensare a un provvedimento come a una bacchetta magica. Abbiamo chiara la lista dei punti di lavoro e vanno realizzati tutti. Quello che fa la rivoluzione è avere un sistema che funziona e che convinca i milanesi verso la sostenibilità, sia per la mobilità che negli investimenti per l’efficientamento energetico degli edifici“, conclude.

Il Segretario UIL Milano e Lombardia
Daniele Bailo

Il Segretario UIL Milano e Lombardia
Angelo Urso

gli interventi degli ambientalisti:
Fiorello Cortiana: https://youtu.be/9xO3X_X1gQg
le interviste: